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Parma Calcio

La promozione in serie B vale 5 milioni, ma non è tutto oro quello che luccica

La promozione in serie B vale 5 milioni, ma non è tutto oro quello che luccica

E’ pur sempre una montagna di debiti. Serie D, Lega Pro o Serie B il risultato non cambia, anzi peggiora (stando agli ultimi dati forniti dal Report 2017 della Figc). Eppure il balzo dal calcio dilettantistico alla serie B comporta importanti e consistenti benefici in termini economici; esclusa la serie A dove il divario con le altre categorie nazionali è abissale.

Se questa è la premessa, andiamo a vedere cosa significherebbe per il Parma approdare in serie B (stagione 2017-18). Le differenze sono molteplici e variegate ma noi vogliamo cercare di essere semplici e diretti, per far capire quanto sia oneroso mantenere in vita una squadra di calcio a certi livelli e con certe ambizioni.

Stando a quanto dichiarato dall’amministratore delegato del Parma Luca Carra in un’intervista a RaiSport di qualche mese fa, i costi complessivi della stagione in corso dei crociati (Lega Pro girone B) si aggirano intorno ai 6 milioni di euro, a fronte di introiti che sono riassumibili in due sole voci, biglietti (abbonamenti) e sponsor. Facendo i conti della serva (senza l’ausilio dell’ultimo bilancio della società), nelle tasche del Parma dovrebbe essere entrata una cifra che oscilla tra 1 e 1,3 milioni di euro. Il resto sono spese a fondo perduto, per passione e sana follia pallonara.

Stando all’ultimo report della Figc, in un anno il guadagno medio delle squadre di Lega Pro è di 1,1 milioni di euro, la loro spesa media è di 3,3 milioni di euro. Il disavanzo è una certezza. Chi vuole vincere, ovviamente, deve spendere di più ed uscire fuori da questi parametri.

Ma il vero problema è un altro: in Lega Pro non esistono i diritti tv, a differenza della serie B dove il 75% degli introiti derivanti dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi vengono ripartiti in parti uguali tra le 22 società partecipanti, mentre il restante 25% viene distribuito in base ad una graduatoria basata sui risultati ottenuti in Coppa Italia dalle singole società.

Prendendo come esempio la “contabilità” della Spal, che due anni fa era in Lega Pro e il prossimo anno giocherà in serie A, dopo una cavalcata eccezionale, si può notare come tra una stagione e l’altra (Lega Pro – Serie B) ci sia stato un incremento delle entrare che oscilla tra 4,5 e 5 milioni di euro. E’ questo il “premio” promozione per chi approda sui lidi della cadetteria, circa 5 milioni di euro. Una cifra pari (o quasi) ai costi sostenuti l’anno precedente nella vecchia e futura serie C.

Introiti che però non tengono conto di un altro fattore, cioè dell’incremento esponenziale dei costi (non tanto degli spettatori che a Parma sono sempri stati stabili, intorno ai 10mila): perché se in Lega Pro una stagione costa dai 3 ai 6 milioni, in serie B girano tutt’altre cifre, tant’è che quest’anno il Verona (promosso in A) ha avuto un monte ingaggi pari a 14,8 milioni di euro, la Spal 3,3, il Benevento 5,9, il Carpi 6,7, il Frosinone 7,3 (solo per citarne alcuni).

Per farsi un’idea più dettagliata vedere i grafici allegati in fondo a questo articolo.

Facciamo un passo indietro e prendiamo un altro esempio vicino al Parma, quello del Pordenone (prossimo avversario nella semifinale playoff) che nel passaggio dalla serie D alla Lega Pro ha visto aumentare la spesa del 127% passando da 1,6 milioni del 2014 ai 4 milioni del 2015. Una montagna di soldi, a fronte di introiti miseri.

La serie B è un’altra storia, ma non è certo il paradiso, perché se da un lato incassi circa 5 milioni in più rispetto all’anno precedente, poi devi spenderne il triplo per allestire una squadra competitiva, con la speranza che poi il calciomercato possa generare “miracolose” plusvalenze.

Debiti su debiti, ma in giro per l’Italia ci sono esempi virtuosi ed eccellenze che dovrebbero essere prese come esempio, la Spal è sicuramente una di queste che con un monte ingaggi di appena 3,3 milioni ha costruito una castello dorato chiamato serie A, dove la sola partecipazione al prossimo campionato garantirà nelle casse del club introiti superiori ai 22 milioni di euro (solo di diritti tv). Un altro mondo.

Report calcio 2017 – Figc

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