Il talento di Filippo Rinaldi è sbocciato in Sardegna. Le prestazioni del portiere classe 2002 di proprietà del Parma, da quest’estate in prestito all’Olbia, in serie C, stanno attirando le attenzioni di diversi addetti ai lavori. Prestazioni convincenti e parate decisive per il ragazzo nativo di Montecchio Emilia che di recente è stato convocato anche nella Nazionale Under 21. Un dettaglio, quest’ultimo, che ha fatto crescere la curiosità e l’interesse verso il portiere cresciuto nelle giovanili gialloblù (10 volte in panchina nell’ultimo anno in Serie A).
Il Parma lo monitora con attenzione, partita dopo partita, sperando a fine stagione di poter contare su un ragazzo maturato e pronto per il grande salto, sebbene nell’immediato futuro la porta del Parma sembri saldamente nelle mani di Chichizola (e Corvi). E poi Rinaldi ha un contratto con il club del presidente Krause fino al giugno 2026.
Il ragazzo intanto si gode il momento positivo e la “notorietà” e in un’intervista al quotidiano centotrentuno.com ha parlato di presente e futuro: “Mi sto trovando benissimo in Sardegna, dopo le due esperienze che ho avuto con Montevarchi e Piacenza questo è un anno importante per me, appunto per questo motivo ho scelto Olbia. Ho iniziato la stagione in ritiro con il Parma, ho avuto anche altre proposte ma a fine mercato come ho ricevuto la chiamata dei bianchi mi sono convinto. Mi sono rivisto nelle parole del direttore Tatti e non ho avuto dubbi sulla scelta. Qua a Olbia c’è un ambiente, tranquillo ma allo stesso tempo ambizioso”.
E sulla chiamata dell’Under 21: “E’ stata una grandissima soddisfazione, non è la prima volta che vengo convocato dall’Italia: ho fatto dall’Under 17 fino all’Under 20. Però l’Under 21 è una nazionale che inizia a essere importante, basta pensare i giocatori che ci sono. Eravamo solo in tre della Serie C, gli altri erano di B e addirittura di A”.
Indimenticabile la breve esperienza al Parma con Buffon: “Purtroppo ho avuto la sfortuna di potermi allenare con Buffon solo per 10 giorni perché sono andato in prestito (ride ndr). Però scherzi a parte – continua Rinaldi nell’intervista a Centotrentuno -, quei 10 giorni sono stati bellissimi. La prima cosa che mi ha colpito di lui è la sua grande umiltà e umanità. Da un giocatore del suo livello e del suo talento, che ha vinto un Mondiale e che è stato capitano della Nazionale, ci si aspetta magari un atteggiamento diverso con i giovani. Invece mi sono trovato davanti una persona che si è messa a totale disposizione della squadra e dello staff, anche con me che ero un giovane terzo portiere. Si è comportato in maniera esemplare, dandomi tanti consigli e aiutandomi tanto”.
Infine il sogno nel cassetto: “Come obiettivo a breve termine vorrei arrivare nei playoff con l’Olbia. A lungo termine mi piacerebbe continuare a vestire la maglia della Nazionale e giocare Premier League”.