Terzo pareggio consecutivo per il Parma che si deve accontentare solo dell’1-1, al Tardini, contro l’Empoli.
A conti fatti, il pari sta più stretto al Parma: ai punti i padroni di casa avrebbero meritato qualcosa di più, ma pagano errori collettivi e individuali ormai ricorrenti. Ancora una volta, il Parma non perde, ma è altresì vero che la vittoria manca dal 24 agosto e, negli scontri diretti, non ne è arrivata nemmeno una.
Primo tempo abulico dei gialloblù, che, oltre al gol subito dall’Empoli (in cui va riconosciuto quanto i meriti dei toscani superino le colpe del Parma), hanno da rimproverarsi un atteggiamento troppo passivo. Nella ripresa, l’esclusione eccellente di Man, suona come un avvertimento: i cambi non incidono direttamente sul pari finale (il 5° in 9 gare), ma contribuiscono a innalzare il ritmo di gioco e la quadratura in campo. Alla fine, resta l’amaro in bocca per l’errore di Bonny dal dischetto a 6’ dalla fine. Ma, per come è stato ripreso il match, il bicchiere può dirsi mezzo pieno.
LE SCELTE Nessuna sorpresa: confermate tutte le previsioni, con Coulibaly, al ritorno dalla squalifica. Davanti Cancellieri vince il ballottaggio con Mihaila per il posto sulla trequarti sinistra, dal lato opposto si rivede Man dal 1′. Un bentornato in panchina per Estévez e Benedyczak, dopo il lunghissimo infortunio.
PARMA SPENTO, FAZZINI NO Dopo 11′ soporiferi, Bonny dà la prima scossa: Vasquez blocca agilmente.
In uno spartito dai ritmi preferibilmente bassi, dove nelle due squadre spicca più la preoccupazione di non subire, si vive di fiammate: prima Fazzini prova l’iniziativa personale ma ne scaturisce un tiro che non preoccupa Suzuki. Più pericoloso invece quello di Bonny, 5′ dopo, testardo nel cercare luce per concludere, ma, una volta trovata, è fortunato Goglichidze a deviare il pallone fuori di un soffio, con la schiena.
L’azione magistrale con cui, al 35′, l’Empoli muove palla e uomini, mandando a vuoto le pressioni dei giocatori gialloblù, conduce inevitabilmente al vantaggio toscano. Il Parma continua, fatalmente, a soffrire gli attacchi alla profondità: Colombo porta fuori Del Prato, suo diretto marcatore, sovraccaricando il fianco sinistro del Parma e liberando un autostrada, non vista, per l’inserimento di Gyasi, colpevolmente solissimo. Beffardamente Coulibaly, con un intervento disperato, se la butta in porta per impedire che lo faccia Fazzini, negandogli la gioia del suo 2° gol in A, alla 58ª presenza.
Dopo una manciata di minuti ci si mette anche la sfortuna: con una coordinazione raffaeliana, Cancellieri stampa sul sette un arcobaleno di rara bellezza.
Non è la prima volta che al Parma serve uno schiaffo per svegliarsi dall’abulia: dal Tardini, al rientro negli spogliatoi, si leva qualche sommesso fischio.
CHARPE DIEM Pecchia capisce le difficoltà dei suoi, che vanno oltre al solo gol subito, e fa una scelta forte: Man rimane negli spogliatoi, le ostilità riprendono con Charpentier al suo posto. Scelta forte, bocciatura inequivocabile per una prestazione ai limiti dell’insolenza del giocatore teoricamente più rappresentativo della squadra; l’obiettivo rimane la salvezza (ricorda la curva), per ottenerlo serve altro. Con l’ingresso del franco-congolese si cambia anche disposizione: 4-3-3 con Bernabé vertice basso, ancor più lontano dalla trequarti avversaria. Dopo 10′ altri cambi: dentro Almqvist e Keita, grazie al quale Bernabé può schiodarsi dalla sua trequarti e passare mezz’ala. L’anima, spirituale e tecnica, del Parma attuale è, però, Bonny: una sua botta dalla distanza costringe Vasquez a rifugiarsi in angolo. L’intervento più impegnativo del portiere in prestito dal Milan arriva sulla punizione dal limite di Bernabé, altrimenti destinata all’incrocio dei pali.
I subentrati, pur senza strafare, danno un’altra verve al Parma e in un momento di stanca, quando l’Empoli ormai pregustava i 3 punti, arriva il pareggio del Parma, meritato per quanto visto fino al 35′ della ripresa. Charpentier trova la sua 1ª gioia in 5 partite di massima serie, sul bel cross di Valeri dalla sinistra; encomio per Balogh, aggressivo a inizio azione per riconquistare il pallone in pressione alta. Tre minuti dopo il pari, Vasquez (già non irreprensibile sul gol subito) completa la frittata, abbattendo dentro l’area Almqvist, splendidamente lanciato da Charpentier in campo aperto: rigore netto. Dal dischetto, Bonny calcia male, scheggiando la parte alta della traversa. Peccato, soprattutto perché l’errore arriva dai piedi di uno dei migliori in campo, soprattutto per atteggiamento.
L’episodio non scoraggia il Parma, che a più riprese si presenta vicino alla porta empolese, ma l’imprecisione non consente di trovare il vantaggio il match finisce 1-1.
PARMA–EMPOLI 1-1
Reti: pt 35′ aut. Coulibaly (E); st 35′ Charpentier (P)
PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Coulibaly, Del Prato, Balogh, Valeri; Bernabé (40′ st Camara), Sohm; Man (1′ st Charpentier), Hernani (10′ st Keita), Cancellieri (10′ st Almqvist); Bonny (40′ Mihaila).
Allenatore: Fabio Pecchia.
A disposizione: Chichizola, Corvi; Valenti, Benedyczak, Estévez, Hainaut, Leoni, Haj Mohamed, Di Chiara.
EMPOLI (3-4-2-1): Vasquez; Goglichidze, Ismajili, Viti; Gyasi, Grassi (34′ st Maleh), Anjorin (23′ st Henderson), Pezzella; Fazzini (34′ st Haas), Solbakken (42′ st Ekong), Colombo (23′ st Pellegri).
Allenatore: Roberto D’Aversa.
A disposizione: Seghetti, Brancolini, Sambia, Cacace, Belardinelli, De Sciglio, Tosto, Marianucci, Konate, Maleh.
Arbitro: sig. Federico La Penna di Roma 1.
Assistenti: sig. Gallatini e sig. Colarossi, entrambi di Roma 2.
Quarto ufficiale: sig. Prontera di Bologna.
VAR e AVAR: sig. Marini di Roma 1 e sig. Campione di Pescara.
NOTE: stadio “Ennio Tardini” di Parma, spettatori 17.802 (di cui 13.151 abbonati, 857 ospiti) per un incasso di 193.636,09 euro. Al 39′ st Bonny (P) sbaglia un calcio di rigore (traversa). Ammoniti: al 16′ pt Delprato (P), al 20′ pt Anjorin (E), al 5′ st Hernani (P), al 22′ st Ismajli (E), al 25′ st Grassi (E), al 37′ st Vasquez (E), al 45′ st Balogh (P), al 46′ st Pellegri (E), al 48′ st Sohm (P). Corner: 9-3 (5-2). Recupero: 1′ pt; 4′ st.