Prima la salute e i protocolli di sicurezza, poi i contratti e tutte le questioni legali. Per portare a termine la stagione di serie A 2019-20, sempre che arrivi l’ok del Governo, servirà una deroga della Fifa per allungare la validità di tutti quei contratti in scadenza a giugno. Il Parma ha 11 casi da risolvere (leggi qui). Per fare chiarezza sull’argomento abbiamo contattato l’avvocato Paolo Malvisi, esperto di diritto sportivo e membro dell’AIAS (Associazione Italiana Avvocati dello Sport)
Emilio Garcia Silvero, direttore legale della FIFA, ha dichiarato nei giorni scorsi che “la FIFA non può prorogare d’ufficio i contratti oltre il 30 giugno, ma le finestre di trasferimento non saranno le stesse e i giocatori non potranno essere tesserati il 1° luglio”. E’ un’ipotesi percorribile a livello legale?
“E’ un ipotesi che francamente non sta né in cielo né in terra. Penso che le dichiarazioni di Silvero siano state travisate, mi viene difficile credere che l’avvocato della Fifa dichiari qualcosa di questo tipo. Comunque, premesso che non si può non prescindere dalla tutela della salute pubblica, sono due le questioni sul tavolo: la prima sono i contratti in scadenza a giugno, la seconda è il trasferimento dei giocatori i cui accordi si sono già perfezionati ma avranno efficacia dal primo luglio”.
Quindi qual è la soluzione? E cosa dice la legge italiana?
“La soluzione, secondo me, è la proroga della scadenza dei contratti oltre il 30 giugno per terminare la stagione sportiva e preservare l’integrità dei tornei, oltre agli investimenti delle singole società. Inoltre, essendo contratti tra privati, cioè tra calciatori e società professionistiche, c’è sempre un’autonomia contrattuale e quindi è possibile derogare alle scadenze dei termini. Ad esempio, se la stagione si chiuderà il 30 settembre allora i contratti avranno validità fino a quella data. Una decisione di questo tipo non è assolutamente in contrasto con il codice civile italiano. Ripeto, la scadenza dei contratti dei professionisti coincide con la fine della stagione sportiva”.
Le faccio un esempio: dal 1° luglio, come da nuovo contratto stipulato con la Juventus a gennaio, Kulusevski dovrebbe guadagnare 10 volte di più rispetto a quello che percepisce oggi? Si può congelare una situazione del genere?
“Ripeto, sono contratti tra privati, sui generis, nel rispetto della legislazione nazionale. Tra l’altro anche la stessa Fifa, nel suo regolamento interno, stabilisce che la data di fine contratto coincide con la scadenza della stagione sportiva, come stabilito anche dalle singole federazioni. Quindi, non vedo il problema. Nel caso di acquisto di un calciatore questo prenderà efficacia solo dall’effettiva data di inizio della nuova stagione sportiva, nel nostro caso 2020-21. E con questo qualsiasi pagamento tra società e tra società e calciatori”.
In ogni caso sarà necessario l’intervento della FIFA?
“Sì, assolutamente. Poi spetterà alle singole federazione accogliere le nuove disposizioni della Fifa, tenendo sempre presente che ci troviamo in una situazione di emergenza”.
I calciatori sono considerati dall’INAIL una categoria ad alto rischio. Come la mettiamo con l’eventuale responsabilità legale dei club in caso di eventuali contagi da Covid-19?
“Di questo se ne occuperà l’Inail. L’eventuale malattia professionale (Covid-19 ndr.), perché di questo si tratta a tutti gli effetti, è un problema delle società e dell’Inail, come in qualsiasi altro contratto di lavoro”.
Il comitato tecnico scientifico sembra orientato a dare il via libera per gli allenamenti di gruppo, ma è irremovibile su un punto: in caso di positività, tutta la squadra va in quarantena. Sarebbe la chiusura definitiva della serie A?
“La Lega di serie A e tutti quelle professionistiche devono confrontarsi obbligatoriamente con il governo. Non è possibile immaginare che le leghe professionistiche agiscano in solitaria. Il rugby ad esempio ha deciso di chiudere tutto. Deve esserci un punto di convergenza tra il comitato scientifico, il governo e la Lega Calcio. Se non ci sarà uniformità la stagione non partirà. E’ conveniente a entrambe gli attori che la stagione riparta, senza dimenticare che il mondo calcio vale il 2% del Pil nazionale…”.
E’ ipotizzabile un “ritiro-sequestro” per completare le restanti 12 giornate del campionato di serie A?
“Dipende sotto quale forma. Se è un ritiro per stato di necessità e questioni contingenti, allora è una strada percorribile. Ma anche questo aspetto potrebbe essere messo nero su bianco dal comitato scientifico e poi accolto dalla Lega. La salute prima di tutto”.
(Foto Stadiotardini.it)