Attribuire a Matteo Cancellieri l’antico adagio secondo cui la fortuna accorre in aiuto degli audaci non è certo una diminutio delle sue capacità ma, al contrario, un elogio del suo talento che sembra in parte essere supportato da un destino particolarmente favorevole.
L’ultimo acquisto ha già lasciato un segno importante, realizzando la rete decisiva che, a 3.814 giorni di distanza, ha riconsegnato al Parma una vittoria sul Milan: l’ultima volta, a San Siro, il 16 marzo 2014 (2-4 il risultato finale) – ma per risalire a un’affermazione al “Tardini” bisogna andare indietro di 3.954 giorni al 27 ottobre 2013 (3-2). Vittoria storica per i Crociati (che non restavano imbattuti nelle prime due gare giocate di Serie A dal 2009/’10, sotto la guida di Francesco Guidolin) e per lo stesso Cancellieri: che faccia assist o gol il risultato non cambia, perché con un suo bonus la squadra in cui milita non perde la partita. La rete del 2-1 al Diavolo, segnata 18’ dopo l’ingresso in campo, è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che ne ritraggono lo status di amuleto.
La sua buona stella aveva iniziato a supportarlo già dal 20 marzo 2022, giorno del suo primo gol in Serie A, quando vestiva la maglia dell’Hellas Verona nella trasferta di Empoli (1-1). E proprio ad Empoli, lo scorso campionato, è proseguita la sua parabola da giocatore-portafortuna: in Toscana, infatti, il suo score di 4 gol (realizzati al Genoa all’andata e a Salernitana, Torino e Roma al ritorno) e 3 assist (Salernitana in gara1; Fiorentina e Roma in gara2) era servito a portare in dote ben 10 punti, determinanti ai fini dell’agognata ma entusiasmante salvezza del club azzurro.
I bonus di Cancellieri non conoscono sconfitta. Lui non ci aveva mai fatto caso – aveva rivelato durante le conferenza di presentazione – ma le statistiche gli piacciono: questa ancor di più. Eppure, sebbene già di per sé piuttosto originale, non è l’unica peculiarità del classe 2002, cresciuto dagli 8 ai 16 anni nella Nuova Polisportiva De Rossi e poi forgiato dai vivai di Roma ed Hellas. L’attaccante romano, ma con un pizzico di Cuba nel sangue grazie alla mamma, quando entra in campo fa una “rivoluzione”: 5 dei suoi 6 gol in Serie A sono arrivati da subentrato, di cui 4 a partire dal 70′ in poi.
Ormai è uno specialista, tanto che si potrebbe parlare di “zona Cancellieri”: certo, l’etichetta di re dei subentri, con numeri come questi, diventerà presto riduttiva. Quella di “amuleto” può restare il più a lungo possibile: ora che lo ha scoperto non può che desideralo anche lui.