Il Parma Calcio saluta la Serie A dopo pochi anni dalla risalita nella massima competizione quando alla guida del club c’era il presidente Ghirardi. Come si è evoluta questa stagione lo sappiamo tutti, a partire da quella licenza UEFA negata al termine del campionato 2013-2014 che è da considerare con il punto d’inizio della fine. Scusate il gioco di parole, ma chi ben conosce la vicenda sarà d’accordo con noi. Da allora è partita la smobilitazione della vecchia proprietà che è culminata con la vendita, si fa per dire, a Taci per poi arrivare, con intermezzo le pantomime di Manenti, alla situazione che conosciamo ora. Situazione indubbiamente molto complicata che fino a qualche giorno fa faceva presupporre al peggio, ma che oggi, a meno di una settimana dall’ultima asta che sarà bandita il prossimo 9 giugno, lascia qualche spiraglio speranza. Filtra ottimismo, dunque, in casa ducale ma naturalmente l’eccesso di entusiasmo viene lasciato ad altre situazioni, non certo a questa, almeno fin quando non ci saranno ufficialità. Ad aprire qual barlume di speranza sono state significative le parole di Raffaele Palladino nel post-partita di Genova in cui aveva parlato appunto di “sensazioni positive” per il futuro del Parma. Lo spera una città intera e di sicuro anche tutti i parmigiani appassionati di scommesse live online che vogliono ritornare a puntare sulla propria squadra del cuore nei match di massima serie.
Un ruolo importante in questa vicenda lo stanno avendo senz’altro i curatori fallimentari che sono stati nominati per portare avanti il Parma Calcio in questi mesi. Il famoso debito sportivo è stato portato a circa 27 milioni di euro e questo è davvero un gran lavoro se si considera che la cifra da cui si partiva era di 80 milioni. Possibile comunque che nei prossimi giorni si possa addirittura ridurre ulteriormente. La Serie B non sarebbe dunque un miraggio lontano in quanto facendo due calcoli il Parma potrà contare sul cosiddetto “paracadute” che viene concesso alle retrocesse della Serie A che si avvicina ai 12,5 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i circa 8 milioni derivanti dai diritti televisivi del campionato cadetto. In pratica per l’iscrizione alla prossima stagione basterebbero circa 6,5 milioni di euro più i diritti d’asta se consideriamo il paracadute e i diritti televisivi per abbattere il debito. Il nuovo patron dovrà ovviamente accollarsi tutti gli oneri della gestione sportiva del prossimo anno. Riuscire ad iscriversi al campionato di Serie B sarebbe un’impresa davvero incredibile perché non verrebbe affatto vanificato il grande sacrificio compiuto quest’anno da Donadoni e dai suoi ragazzi che sono scesi in campo nonostante i noti problemi logistici ed ambientali. Il campionato cadetto sarebbe il nuovo punto di partenza del Parma, una nuova avventura da cui ripartire per ritornare nel calcio che conta il prima possibile.
Di soggetti interessati all’acquisizione del Parma Calcio sembrano essercene addirittura nove, si presume che per il 9 giugno prossimo almeno uno di loro decida di porre all’attenzione del notaio la propria offerta. Parma merita rispetto e merita soprattutto di respirare il grande calcio. Tra i più interessati sembra esserci Giuseppe Corrado, piemontese di origine ma ormai parmigiano d’adozione. Manager di Barilla e Fininvest, Corrado è tra i nomi più potenti dell’industria cinematografica italiana. Non a caso è a capo della catena di sale The Space Cinema. E Corrado, per i più attenti, è entrato già nelle cronache cittadine quando cercò un accordo con la Lega per trasmettere nei cinema The Space di Parma le partite in trasferta del club emiliano. Ancora qualche giorno di attesa e poi il futuro del Parma Calcio sarà tutto più chiaro.