Bye bye serie A. Il Parma chiude una stagione terrificante e ora aspetta il 9 giugno per capire quale sarà il suo destino. Il triplice fischio finale di Marassi è un brivido che corre lungo la schiena, che genera sentimenti contrastanti. Paura di sparire e speranza di sopravvivere, seppur in serie B. Un miscuglio che contiene le scene principali di una stagione maledetta, macchiata da debiti, bancarotte, scioperi, annunci, cessioni, presidenti fantasma, perquisizioni, manette, sequestri, aste deserte, contestazioni e cortei. Un’annata che non dimenticheremo mai, dove tutti hanno la loro fetta di responsabilità, ma senza togliere i “meriti” del disastro a due mistificatori della realtà come Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi. Due personaggi che si spera non possano più mettere piede nel mondo del calcio, onde evitare che facciano altri disastri.
Il Parma di questa sera, in un Marassi festante per il 25° anniversario del gemellaggio tra le due tifoserie, rimarrà nella storia del club crociato. I nomi dell’undici titolare schierato da Donadoni – il collante che ha tenuto insieme i pezzi di un puzzle disastrato – li ricorderemo a lungo, se non altro perché hanno onorato un campionato surreale, con dignità e orgoglio, a differenza della Lega Calcio che prima promette 5 milioni a fondo perduto e ne chiede la restituzione, in perfetto stile italiano. Uno schifo. Liquame che ha infettato tutta la stagione e ci ha costretto a parlare di tribunali, debito sportivo e stipendi da tagliare. Argomenti che hanno tolto significato alle pagelle, alla cronaca di una partita e alle statistiche. Insomma, è finito un incubo, ma solo quello relativo al calcio giocato.
Al netto di tutti questi discorsi, anche questa sera il Parma ha sudato e lottato, come è successo negli ultimi mesi (indimenticabile la vittoria al Tardini contro la Juventus). Una dignità e u a serietà che valgono un piccolo scudetto.
La partita del Marassi è finita 2-2. Un risultato che sta stretto ai crociati che nel primo tempo hanno creato tre limpide palle gol (due volte con Nocerino), compresa una clamorosa traversa colpita da Mauri con un missile dal limite dell’area. I gol sono arrivati tutti nella ripresa: Romagnoli, Palladino, De Silvestri e Varela. Dettagli di una partita piacevole che il Parma ha onorato fino all’ultimo, strappando gli applausi di tutto lo stadio. Cuore, grinta e fame di vittoria, ma anche una leggerezza mentale che fosse arrivata prima forse avrebbe evitato l’ultimo posto in classifica. Dettagli, anche questi. The end, ma occhio ai titoli di coda. Ansia e speranza. Parma aspetta di conoscere il suo destino.