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Calcio Serie A

Albertini: “Sono un uomo delle istituzioni, sarò vicino alla squadra”

Albertini: “Sono un uomo delle istituzioni, sarò vicino alla squadra”

Trenta minuti di conferenza per esprorre le proprie ide e per spiegare a tutti il suo ruolo all’interno del Parma Fc. E’ stato il giorno della presentazione di Demetrio Albertini, il consulente che affiancherà i due curatori fallimentari fino a fine maggio. “Sono un uomo delle istituzioni” ha precisato più volte l’ex centrocampista del Milan e grande amico di Donadoni, tant’è che i due hanno posato davanti ai fotografi per una foto “ricordo”. Ecco le parole di Albertini:

L’APPROCCIO: “Ho accettato ben volentieri di incontrare i curatori fallimentari qualche settimana fa. Mi hanno prima chiesto il mio punto di vista e poi di collaborare per questa vicenda che non è positiva per il calcio italiano e per Parma e siccome mi considero un uomo delle istituzioni ho aderito ben volentieri. Ho sentito Donadoni già un mese e mezzo fa quando ancora per me non era aperto nulla in questo senso e poi da tifoso del calcio ho letto molto di quanto è stato scritto”.

FARE SISTEMA: ” Capire quale è stata la gestione precedente è importante ma ancora più importante è ora la gestione da qui alla fine del campionato per il parma e il suo futuro. Essere ottimisti è gratis e non costa niente. Senza questo non si inizia nemmeno a lavorare. Non si può non pensare positivo. Siamo in Zona Cesarini, tanto per usare un termine calcistico. Abbiamo due mesi per poter lavorare nel miglior modo possibile. Dobbiamo fare sistema. Difendere la dignità di questi giocatori fino alla fine del campionato, Una dignità che hanno dimostrato di avere insieme ad una grande professionalità portando avanti la regolarità del campionato italiano, una responsabilità che grava sulle loro spalle. In più dobbiamo cercare di ridurre il più possibile i debiti e rendere il Parma appetibile per la serie B”.

I COMPITI DA SVOLGERE: “I miei due referenti principali sono i due curatori, due professionisti che non vengono dal mondo del calcio e hanno come priorità di trovare a livello amministrativo le condizioni per finire il campionato. C’è però poi da gestire il rapporto con la squadra perché parliamo di calcio oltre che di un’azienda. Diciamo che non sono un direttore tecnico o sportivo, assolutamente. Come ho detto mi ritengo un uomo delle istituzioni e dalle istituzioni anche in questo caso sono stato chiamato, non da una società privata. E poi qui al Parma ci sono già figure importanti a livello tecnico e sportivo come Donadoni e Melli che già, come sapete, conosco. I miei obiettivi saranno definiti dai curatori che sono i miei referenti primari. Avrà rapporto diretto con Figc Lega se i curatori lo riterranno, ho ottimi rapporti con loro e con l’Aic, che diciamo sono le istituzioni che scendono in campo insieme al Parma”

TAVECCHIO: “Col presidente Tavecchio è un po’ che non parliamo ma non per questo non c’è un buon rapporto. E’ la carica più importante per fare sistema, si sta lavorando per non avere più queste situazioni e riuscire a garantire la serie B in futuro per il Parma.”

SI PARTE DA SAN SIRO: “A me piace il calcio, cercherò di stare il più vicino possibile alla squadra a partire da San Siro per la gara con l’Inter. Non sono però il direttore sportivo che deve stare esclusivamente con la squadra. Compatibilmente con l’incarico che ho qui e all’Expo sarà presente e vicino alla squadra ma il riferimento primario come ho già detto è rappresentato dai due curatori”.

EFFETTO TARDINI: “Da giocatore ho sempre visto il Tardini pieno, spero di rivederlo. Capisco la grande delusione ma la speranza ci deve essere sempre”.

I GIOCATORI: “Prima si fa la panoramica della situazione, poi si definiscono gli obbiettivi e quindi si cercherà di essere convincente per il tipo di strada che si deciderà di seguire. Parlare con ogni giocatore singolarmente sarà difficile, anche perché qui forse bisognerebbe affittare un teatro per metterli dentro tutti insieme, ma al di là della strada che intraprenderemo i giocatori che ci sono qui meritano rispettano”

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