Un'altra occasione persa per abbandonare l'ultimo posto in classifica e ritrovare la vittoria che manca da otto giornate.
“La squadra ha sempre cercato di fare la partita ma fino agli ultimi venticinque minuti il Chievo ha cercato di chiudere gli spazi – ha detto Pasquale Marino al temine della gara – Quando il Chievo è rimasto in superiorità numerica ha cercato di vincere la partita offrendoci molti spazi in più permettendoci di creare tantissimo. Purtroppo la palla, in questo periodo, non ne vuole sapere di entrare. Quando la squadra si esprime in questa maniera ho poco da dire, se tiene questo comportamento in dieci uomini vuol dire che sta dimostrando grandissimo carattere riuscendo addirittura a mettere sotto la quarta in classifica. Questo vuol dire che non siamo in difficoltà dal punto di vista del gioco, ma è anche chiaro che la classifica è deficitaria, ci manca qualche punto che ci avrebbe permesso di stare in una zona più tranquilla. Nelle ultime tre gare ci siamo sempre espressi bene, stiamo probabilmente sbagliando troppo in fase di rifinitura ed in fase di conclusione anche se a volte siamo sfortunati”.
Il tecnico crociato passa poi ad analizzare la partita di alcuni dei suoi giocatori: “Dzemaili stava giocando bene ma è stato un po’ ingenuo nell’occasione della seconda ammonizione che gli è costata l’espulsione, mentre come ho già detto la scorsa settimana vedo una crescita in alcuni giocatori come Candreva e Giovinco, che mi fanno ben sperare nella costruzione del gioco e nella crescita della squadra.” E a proposito della “formica atomica”, Marino ha tenuto precisare il motivo della sostituzione dell’attaccante, cambio che ha suscitato il malumore dei tifosi: “Giovinco oggi poteva giocare solo sessanta minuti a quanto mi hanno riferito i medici per evitare una ricaduta. Questo non possiamo permettercelo e quindi, con sette minuti di anticipo, vista l’emergenza dopo l’espulsione di Dzemaili ho anticipato il cambio”.
Stefano Pioli è tornato nella sua Parma da avversario dopo che già aveva affrontato, in serie B, i crociati sulla panchina del Piacenza: “Qui sono nato e cresciuto come calciatore, ho avuto anche un’esperienza da allenatore e tutt’ora ci vivo, quindi, per me, è sempre una partita un po’ particolare quella contro il Parma, però poi i novantacinque minuti sono lavoro, sono attenzione, partecipazione, e così è stato anche oggi. Il fatto di voler vincere la partita quando siamo passati in superiorità numerica ci ha fatto perdere un po’ l’equilibrio e la lucidità, cosa che ci ha fatto rischiare, per assurdo, molto più di prima. Sapevamo che ci avrebbe attesi un avversario molto motivato che ci avrebbe fatto soffrire, siamo stati bravi a lottare anche se ci è mancato il colpo vincente. Tornare a casa con un punto ed una buona prestazione per noi è un segnale positivo, anche se il rigore su pellissier era netto”.
La panchina di Pasquale Marino barcolla pericolosamente, ma l’amministratore delegato Pietro Leonardi ha allontanato l’ipotesi dell’esonero. “Marino non rischia. Sia con il Cesena che con Roma e Chievo credo che il Parma abbia prodotto più occasioni dell’avversario di turno e, anche oggi, ai punti avrebbe vinto il Parma – è quanto ha affermato l’Amministratore delegato crociato Pietro Leonardi – Ho sentito spesso dire che con la gestione tattica di Marino sarebbero arrivati tanti gol; ora che tutti dicono che il Parma non fa gol, perché nessuno dice invece che non ne prende? Oggi Mirante è stato impegnato solo una volta, e quindi è possibile vedere dei segnali di miglioramento. Se si escludono i rigori subiti, il Parma ha preso gol solo da un tiro da quaranta metri, un’autorete e da una disattenzione a Cesena. Ora aspettiamo i nostri attaccanti, per me il problema è di tipo psicologico, ma bisogna stare tranquilli. Io non rimprovererò mai la squadra quando mette in campo tutto quello che ci ha messo oggi, con tanta disponibilità ed umiltà. Dobbiamo solo guardare avanti perché chi sa di calcio sa che tutto questo è solo una questione episodica. Il Chievo si è lamentato su un rigore non dato? Avremmo potuto lamentarci anche noi tante volte ma non l’abbiamo fatto. Gli atri si prendano le responsabilità di quel che dicono e pensano, io dico e penso che abbiamo fatto il massimo per arrivare all’obiettivo”.