Era il 4 febbraio 1990. In quella domenica fu triste un po' tutto: quel 0 a 0 con il Como, che avrebbe allontanato seppur momentaneamente il Parma dalla A, il clima come capita spesso durante l'inverno della Pianura padana. Ma soprattutto il Tardini era triste per la morte di Ernesto Ceresini, presidente dal 1976.
Proprio in quel 1976 Ceresini pescò un Parma in C da un paio di anni. Il salto nella serie cadetta arrivò due anni dopo, nella stagione 1978/79, con un bravo allenatore, Cesare Maldini, bravi giocatori, come Carlo Ancelotti e un memorabile spareggio a Vicenza contro la Triestina, che viene battuta 3-1 ai tempi supplementari grazie alla doppietta proprio dell’attuale mister del Chelsea.
Fra tutte le capacità di Ceresini, la passione che nutriva per la sua squadra, la genuinità delle sue intuizioni, c’era infatti anche quella di saper lanciare volti nuovi nel calcio. Come ad esempio Ancelotti, Pioli, Salsano, Melli, Minotti, Apolloni, Osio, Sacchi, Scala. Tutte persone con cui l’ex presidente fu capace di cucire un legame aldilà del semplice rapporto personale.
14 anni, i suoi alla guida del Parma, vissuti a cavallo tra la B e la C. Sognando la A. Che non riuscì mai a raggiungere in vita, ma che contribuì fortemente a conquistare proprio nella stagione della sua morte.
Il Parma Fc ringrazia il presidente che, di fatto, ha gettato le basi perché il Parma iniziasse la sua scalata alla A.
Oggi una messa a ricordo di Ernesto Ceresini viene celebrata alla chiesa di Ognisanti, di via Bixio, alle 18,30.
(www.fcparma.com)