Pietro Carmignani, nella sua rubrica "Il Gede risponde", analizza il difficile momento del Parma reduce comunque dal pareggio a reti bianche contro la Lazio. L'ex tecnico del Parma parla di poche motivazioni e consiglia a Donadoni di cambiare qualcosa nell'undici titolare. Il commento del Gede tocca anche la corsa Champions e quella per la salvezza.
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Il Parma continua a non vincere. Contro la Lazio ha visto segnali di crescita?
“Purtroppo il Parma conferma le difficoltà del girone di ritorno. Aveva iniziato bene, mettendo in difficoltà la Lazio. Poteva vincere, ma nel secondo tempo la Lazio ha cambiato passo, Candreva ha preso in mano la situazione. Nel primo tempo le poche occasioni erano a favore del Parma, nella ripresa per la Lazio. Insomma, la storia si ripete: il Parma non riesce a trovare la motivazioni per chiudere alla grande il campionato”.
Davanti a questa situazione (11 punti nel girone di ritorno) quali sono le responsabilità di Donadoni?
“Donadoni deve provare qualcosa di diverso, non si può andare avanti così. La squadra si è lasciata andare. La colpa è di tutto l’ambiente, escluso i giornalisti e i tifosi. Non sono loro a preparare la squadra. E’ evidente che se la squadra gioca così i tifosi non vanno allo stadio. Che senso ha vedere un girone di ritorno così quando si era arrivati a ridosso delle prime? La squadra si è inceppata mentalmente e forse anche fisicamente. Ieri negli ultimi 20 minuti è calata vistosamente”.
Cosa deve fare la società per rivitalizzare la squadra?
“Leonardi è una persona molto corretta, sa quello che dice. Non capisco lo sfogo della scorsa settimana contro alcuni giornalisti. In questo momento deve fare solo una cosa: farsi sentire nello spogliatoio. Domenica arriva l’Atalanta, ma non conta guardare gli avversari. E’ il Parma che deve ritrovarsi. Punto, inutile parlare di singoli giocatori, di tattica o altro”.
La Juventus vince il derby e si avvicina ulteriormente al secondo scudetto consecutivo. Uno scudetto che non è mai stato in discussione?
“La Juventus stravince anche quando la partita sembrava incanalata verso il pareggio. Le condizioni climatiche sono state determinanti per la qualità del gioco. Torino poco offensivo, il primo tiro in porta è arrivato solo a fine primo tempo. Obbiettivamente c’era un rigore per il Torino. Ora i granata devono stare attenti, e guardarsi dietro perché 36 punti non sono sufficienti per salvarsi. Marchisio e Vidal interpretano alla perfezione la volontà calcistica di Conte. Il 3-5-1-1 funziona quando hai centrocampisti così. In Italia è un modulo vincente, soprattutto quando hai centrocampisti bravi negli inserimenti, probabilmente per vincere in Champions serve qualcosa di diverso”.
A proposito di Champions: la lotta per il terso posto è affascinante. Chie vede favorita tra Milan e Fiorentina?
“Il Milan deve vincerle tutte, perché la Fiorentina sta facendo piazza pulita. I Viola sono in grande condizione. Hanno la mentalità della grande squadra, fanno sfogare l’avversario e poi colpiscono. Sabato c’è Fiorentina-Roma, sfida particolare. Il punto di vantaggio del Milan è importante ma è difficile da gestire, perché, ripeto, deve vincere sempre. Ieri il Catania si era difeso ad oltranza e agiva in contropiede. Come spesso accade nel calcio i siciliani hanno perso la partita quando hanno giocato meglio”.
Lei sta con Allegri (il vecchio) o con Seedorf (il nuovo)?
“negli ultimi anni c’è l’abitudine di puntare su allenatori senza esperienza, come Seedorf. C’è anche Inzaghi che allena gli allievi. Allegri ha dimostrato di essere bravo e preparato, soprattutto con il mare in tempesta. Io sono per Allegri, come allenatore e persona. Poi chi comanda ha il diritto di fare quello che vuole”.
L’Inter sprofonda sempre più giù e perde una bandiera come Zanetti. Un’annata da cancellare?
“Con l’ultima sconfitta l’Inter credo sia fuori dai giochi per l’Europa. La società deve fare una lunga riflessione, è stata una stagione balorda. E’ probabile che siano stati problemi di programmazione. I problemi muscolari non sono solo legati alla sfortuna, ma anche alla preparazione e agli allenamenti. L’infortunio di Zanetti è una cosa diversa. Comunque, l’Inter deve rifondare. Zanetti ha 40 anni, mi auguro che possa giocare ancora. Mi auguro di rivederlo in campo, è una persona eccezionale, anche se a quella età è un infortunio pesante”.
Scendiamo di un gradino ed analizziamo la lotta per l’Europa League. La Roma è in vantaggio sull’Udinese ma come andrà a finire?
“Allenare la Roma è una fortuna perché ha una rosa con grandi qualità. Osvaldo ha finalmente dimostrato quello che sa fare. Credo però che nella Roma ci siano problemi di spogliatoio. Questa squadra deve e può competere per lo scudetto, ha i talenti per farlo. L’Udinese è una squadra che è cresciuta durante la stagione in maniera esponenziale. Merito della società, di Guidolin e di tutto l’ambiente. E’ una squadra con grande disciplina tattica. E’ sempre messa bene in campo e sa sempre quello che deve fare, Guidolin è un grande. Se fossi un dirigente di una grande squadra che vuole avviare un nuovo progetto prenderei subito Guidolin. Un plauso anche al Cagliari e a Lopez perché sta facendo un ottimo campionato. Un plauso allo storico capitano, Conti, ma non è bello per il calcio italiano vedere il Cagliari giocare a Trieste”.
La lotta per non retrocedere assomiglia ad un film thriller?
“Il Siena ha preso una scoppola pesante (4-0 all’Olimpico) che fa seguito alla pesante sconfitta interna con il Chievo. Domenica va a Catania, partita difficile. Il Genoa ha vinto grazie alle mosse di Ballardini nella ripresa. Il Genoa ha il calendario più semplice. Il Palermo, invece, è la squadra che sta meglio a livello fisico e psicologico, ma ha il calendario più difficile. La lotta è tra Palermo e Genoa, ma il Torino deve stare attento”.