Il frullatore di casa Apolloni è pieno di ingredienti: emozione, consapevolezza, ambizione e rispetto.
Ingredienti naturali, biologici, che non nascondono il peso del traguardo da raggiungere a tutti i costi, cioè la vittoria del campionato. “L’emozione c’è, è logico; per me e per tutta la squadra – ha spiegato il tecnico del Parma durante la sua prima conferenza stampa pre partita -, la maglia che indossiamo è importante. La rabbia (del passato ndr.) dobbiamo trasformarla in energie positive. Il Parma fa parte della storia del calcio italiano, questa è una responsabilità e una gioia”.
Le certezze (tattiche) sono state costruite in breve tempo, ma i progressi evidenziati nelle amichevoli ha diffuso una certa consapevolezza, appunto. Ad Arzignano, piccolo centro della provincia di Vicenza, il Parma indosserà l’abito del 4-2-3-1; un modulo che, secondo le circostanze, si trasforma facilmente il 4-3-3. “Ho in mente anche altre cose, ma valutando le caratteristiche dei giocatori. Il 4-2-3-1 mi sembra il più equilibrato”.

La serie D è una novità per molti, Apolloni in primis: “Io e altri non conosciamo la categoria, è vero, ma abbiamo giocatori che la conoscono bene. I giocatori con più esperienza si sono messi a disposizione del gruppo; e questa è la cosa più importante. Miglietta è un giocatore importante e con molta esperienza. Ha giocato due spezzoni di partite nel pre campionato, non ha i minuti che hanno gli altri, ma l’esperienza è una componente fondamentale”. Miglietta titolare, dunque, con Corapi nelle vesti di trequartista? L’undici titolare ha poca importanza, anche se nelle ultime uscite estive il tecnico ha quasi sempre schierato la stessa formazione iniziale.

“Tra squalifiche e infortuni non saranno della partita Saporetti, Donati, Longobardi, Baraye. Ma sono tutti convocati, faranno la trasferta con noi (nel tardo pomeriggio il Parma raggiungerà il veneto in pullman ndr.)”.
Infine l’avversario, lo “sconosciuto” Arzignano, anche se in settimana Apolloni ha raccolto alcune utili informazioni sui veneti: “Non dobbiamo vincere per forza, ma dobbiamo essere consapevoli dell’obiettivo finale. Affronteremo squadre agguerrite, come a Monza. Galassi mi ha detto che l’Arzignano è una squadra tosta, di categoria. Punteranno molto sulle ripartenze. In attacco hanno un buon attaccante argentino”. Dettagli che contano fino ad un certo punto, perché per vincere un campionato bisogna imporre la propria forza (tecnica e mentale) contro tutti gli avversari.
E poi, infine, ci sono i tifosi pronti ad invadere Arzignano: “Saranno il 12esimo uomo in campo, non ci sono dubbi”. Comincia l’avventura…