Un mese decisivo, dentro o fuori. Senza appello.
Comincia domani pomeriggio da Benevento un mese cruciale per le speranze di risalita del Parma. La gara del Vigorito, infatti, è la prima di quattro trasferte contro squadre di alta classifica. Una dietro l’altra: Benevento (4°), Cremonese (6°), Pisa (2°) e Monza (5°). Un filotto da paura, da affrontare col coltello tra i denti, tirando fuori orgoglio e cattiveria, caratteristiche che fino ad oggi non si sono viste.
Insomma, il Parma deve diventare una squadra, un corpo unico, tirando una riga sopra e cancellando i primi 6 mesi di questa stagione. Ieri Iachini ha detto che è ancora alla ricerca del vestito giusto da far indossare a Vazquez e compagni: il tempo stringe, il modulo 3-5-2 ha sistemato la difesa e poco altro, i problemi principali sono nella fase offensiva e soprattutto a centrocampo, reparto che non riesce a trovare l’equilibrio necessario nelle due fasi, difensiva e offensiva. Trovare una soluzione tattica è una priorità, così come il recupero di diversi giocatori infortunati o ancora non al 100%, purché quest’ultimi non siano degli alibi dietro cui nascondersi.
In città c’è un clima di sfiducia e incredulità, il traguardo dei playoff sembra una missione ardua per un gruppo che fino ad oggi ha inanellato risultati scadenti e non gioco. La cura Iachini ha riparato alcuni problemi strutturali, il mercato potrebbe aver dato una grossa mano con Simy e Pandev, ma finora la svolta non c’è stata: 7 punti in 7 partite con il tecnico marchigiano.
Inutile nasconderci, domani a Benevento è una tappa fondamentale, sbagliare ancora potrebbe significare la fine dei giochi playoff. Senza dimenticare che l’incubo playout è dietro l’angolo.