Giornata di ricordi e storie da raccontare. Storie di un calcio romantico e passionale che oggi non c’è più.
Il 4 febbraio del 1990 ci lasciava Ernesto Ceresini, il presidente più amato dal popolo crociato. Il presidente per antonomasia. “Il mio sogno è di portare il Parma in serie A e poter vedere i nostri tifosi impazzire di gioia” raccontava spesso ad amici, tifosi e giornalisti. Un sogno diventato realtà anche se purtroppo Ernesto Ceresini non riuscì a vederlo con i suoi occhi, perché ci lasciò alla vigilia di Parma-Como, terza giornata di ritorno del campionato di serie B, stagione 1989-90.
“Negli anni non sono mancate le contestazioni o le lettere minatorie alla fine degli anni 70 per ottenere fumogeni o tamburi – scrivono i Boys 1977 -, ma a distanza di 30 anni, per i Boys e per tutti i tifosi del Parma, ancora oggi Ernesto Ceresini è il nostro presidente”. Una valanga di ricordi che travolge tutto e tutti, soprattutto in questi giorni in cui il Parma si trova impelagato nei bassi fondi del campionato di serie B, tra incomprensioni, rapporti distaccati e progetti sportivi che non decollano, neanche dinanzi agli investimenti milionari della proprietà americana.