Una Paralimpiade certamente da ricordare per Giulia Ghiretti. A Rio de Janeiro, la nuotatrice parmigiana classe ’94, tesserata Ego Nuoto e Fiamme Oro, termina la sua esperienza in Brasile nei 50 dorso S5, sfiorando la finale col decimo tempo (54″68), in una manifestazione che l’ha vista protagonista di prestazioni superlative che hanno regalato alla spedizione azzurra ben due medaglie, conquistando tre finali su quattro gare disputate e infrangendo tre record nazionali.
Partenza sprint della Ghiretti fin dalla prima gara: sabato 10 settembre, nei 50 metri farfalla S5 arriva un inaspettato bronzo in quello che doveva essere solo un test dello stato di forma in vista di gare più adatte al suo stile, abbassando per due volte il miglior tempo italiano nella categoria, prima nelle batterie chiuse al quarto posto e poi nella finale portando il crono a 45’’47.
Le emozioni continuano ad un ritmo serrato, perché il giorno dopo è il turno dei 100 metri rana SB4, categoria che Giulia affronta da vicecampionessa mondiale ed europea in carica. La pressione però non scalfisce la nuotatrice, che si prende un meritato argento ed abbassa anche in questa gara il record italiano col tempo di 1’5’’58 ed una spettacolare volata nella seconda vasca.
Dopo qualche giorno di meritato riposo, nella gara di giovedì 15 settembre Giulia scende in vasca per affrontare i 200 misti SM5, ottenendo un buon sesto posto chiudendo in con il tempo di 3’48″68 una gara vinta dalla norvegese Sarah Louise Rung (3’15’’83), seguita dalla spagnola Teresa Perales (3’36’’14) e dall’israeliana Inbal Pezaro (3’38’’20). Anche in questo caso Giulia migliora il crono italiano, abbassando il tempo a 3’47’’63 durante le batterie di qualificazione.
Con i 50 dorso odierni, dunque, si chiude un ciclo di gare che ha visto la nuotatrice parmigiana grande protagonista in vasca, confermandosi una delle stelle di quel movimento paralimpico italiano che ha fatto sognare tutti. “Un’emozione fantastica – ha dichiarato Giulia al termine dell’ultima fatica-. Mi porto a casa più consapevolezza nei miei mezzi ed emozioni indescrivibili”.