Il "day-after" del duro e cupo pavè è morbido e solare come il successo ottenuto da Petacchi sul traguardo di Reims nella 4a tappa del Tour. Lo spezzino della Lampre-Farnese bissa la vittoria di domenica a Bruxelles …
….. e se, nella prima frazione era stato in parte favorito dalle cadute negli ultimi 800 metri che avevano decimato il lotto degli sprinter, oggi ha nettamente dominato arrivo e rivali, stavolta tutti presenti, che hanno dovuto inchinarsi ad una magistrale volata.
Il finale è degno dello stesso Petacchi visto proprio sulle strade del Tour nel 2003, quando riuscì a conquistare 4 tappe che si sommarono poi alle 6 del Giro e alle 5 della Vuelta, diventando così il corridore più vittorioso nei 3 grandi giri nello stesso anno.
Ale-Jet, che il giorno prima era riuscito a digerire abbastanza bene le pietre attorno ad Arenberg, è partito lunghissimo ai 300 metri ed anziché perdere potenza, ha guadagnato velocità distanziando gli altri di oltre una bici e tagliando il traguardo a braccia alzate.
Una volata da “miglior velocista” del mondo, in questo momento, che ha respinto brutalmente l’assalto dei “migliori avversari” vanamente dispersi nella sua scia.
Per dare un’idea dell’azione di Petacchi (a qualcuno ha ricordato la volata mondiale di Cipollini a Zolder), Cannonball Cavendish, il più quotato per oggi ed il primo a lanciare lo sprint, ha addirittura smesso di pedalare ai 150 metri quando è stato sorvolato da Ale-Jet, confermando così i dubbi sulla sua altalenante condizione psico-fisica, mentre i battuti di giornata, nell’ordine Julian Dean (Garmin), Edvald Boasson-Hagen (Sky), Robbie McEwen (Katusha) non sono riusciti a rimontare nemmeno un centimetro a Petacchi.
Dopo l’arrivo lo spezzino giustamente ha riconosciuto la sua grande volata, ma anche lo straordinario lavoro fatto della sua squadra, malgrado le botte patite ieri (giornata di riposo praticamente per il nostro Adriano Malori che doveva recuperare dagli ematomi sorti ad un ginocchio).
Per la cronaca, la rotta verso Reims e la sua splendida cattedrale gotica di Notre-Dame (patrimonio dell’Unesco dal 1991 e praticamente una copia di quella più famosa di Parigi), aveva vissuto di una fuga a 5 (Champion, De Greef, Vogondy, Isasi e Mayoz) nata dopo appena 2 km di gara, controllata dal gruppo (vantaggio massimo 3’30”) e chiusa ai -3.
La classifica generale rimane invariata con Fabian Cancellara in maglia gialla che, con ogni probabilità, non avrà problemi a portarla fino a sabato 10 luglio quando ci sarà la prima tappa di montagna con arrivo a Station des Rousses.
Sesto Sms di Adriano Malori:
“Oggi ho portato la pelle all’arrivo!…Il ginocchio mi faceva male quando forzavo, poi ero pieno di contratture x vie della botta e mi sembrava sempre mi stessero per venire i crampi da un momento all’altro! Però sono già contento di essere ripartito, di sicuro domani starò meglio e riuscirò ad aiutare la squadra, visto che oggi purtroppo non son riuscito ad esser utile. Di corridori con bende e cerotti qui ce ne sono tanti, ma il premio “Mummia du Tour de France” lo vinco io in scioltezza!!!! A domani, ciao!”
Presentazione 5° tappa : Epernay – Montargis 187,5 km – 8 luglio 2010
Anche la 5a tappa potrebbe ricalcare l’andamento di quella di oggi. Si partirà da Epernay, centro nel dipartimento della Marne, i chilometri totali saranno 187, i 2 gran premi della montagna (entrambi di 4a categoria) sono nei primi 40 di gara e quindi è facile prevedere che il gruppo farà evadere una fuga, da tenere a “bagnomaria”, per poi riprenderla in vista dell’arrivo di Montargis.
Petacchi e la sua Lampre-Farnese cercheranno il tris, concedendo una rivincita a chi vorrà o saprà fare meglio dell’italiano. La sfida è lanciata.