In un incidente stradale nel corso di una prova dimostrativa di Rally è morto oggi Franco Ballerini, 45 anni, c.t. della Nazionale di ciclismo, 4 titoli Mondiali e uno olimpico vinti sull'ammiraglia dal 2001. Ballerini, faceva il navigatore al pilota toscano Ciardi: per motivi ancora al vaglio dei soccorritori, la loro auto, una Renault New Clio Sport R3, è uscita di strada.
I due sono stati portati immediatamente all’ospedale pistoiese, ma Ballerini è spirato nonostante il prodigarsi dei medici. Il pilota è in condizioni molto gravi, e lotta tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione.
Una delle sue ultime interviste l’aveva rilasciata venerdì sera, proprio a noi di SportParma, durante un convegno a Salsomaggiore.
Franco Ballerini era nato a Firenze l’11 dicembre 1964. Professionista dal 1986 al 2001, si “innamorò” della classica Parigi-Roubaix, alla quale partecipò per la prima volta nel 1989, cui di fatto dedicò la sua carriera riuscendo a vincerla per due volte, nel 1995 e nel 1998, dopo che già nel 1993 si era visto soffiare la vittoria in volata dal francese Gilbert Duclos-Lassalle: complessivamente, oltre alle due affermazioni, collezionò alla Parigi-Roubaix un secondo posto, un terzo, un quinto e un sesto. La passione per questa grande classica del nord gli è valsa la cittadinanza onoraria dalla città di Roubaix.
Nel 2001 i tifosi francesi accolsero il suo ingresso nel velodromo di Roubaix con una vera e propria ovazione, benché fosse solo 32º: all’arrivo si tolse la giacchetta scoprendo la sottomaglia sulla quale campeggiava la scritta “Merci Roubaix” (Grazie Roubaix). Fu quella la sua tredicesima e ultima partecipazione, nonché l’ultima gara della sua carriera.
Tra le altre sue affermazioni, la Tre Valli Varesine nel 1987 e la Parigi-Bruxelles del 1990, mentre a causa di problemi di allergia, non poté mai impegnarsi a fondo nelle grandi corse a tappe (cinque partecipazioni al Giro d’Italia con una vittoria di tappa), essendo costretto a saltare la parte centrale della stagione. Nel 1995 venne insignito del premio “Sportivo più” a Barile di Pistoia, per le sue doti morali.