Fra i 30 gol segnati in stagione (con 14 marcatori diversi) dal Team Crociati Parma ci sarà un nome che resterà più impresso di ogni altro: Mirko Dall’Aglio. Professione? Portiere.
È successo tutto nell’ultima domenica, come sempre, nel campionato più imprevedibile del panorama dilettantistico, quello di Terza Categoria. Il portiere classe 1994 della squadra gialloblù parmigiana è diventato l’eroe assoluto al termine del big match in casa del Busseto, pareggiato grazie a una sua prodezza offensiva al 97′.
Dall’Aglio si è così iscritto a una lunga lista di portieri “avventurieri” andati in gol. Se escludiamo i sudamericani Rogerio Ceni, René Higuita, José Luis Chilavert (oltre al caso particolare del messicano Jorge Campos, che si faceva sostituire all’intervallo per segnare da attaccante) e il tedesco Hans-Jörg Butt, specialisti di rigori e calci piazzati, troviamo una lista lunga così di numeri uno andati a segno un po’ per caso nell’area avversaria: dall’atalantino Michelangelo Rampulla nell’1-1 contro la Cremonese il 23 febbraio 1992, al reggino Massimo Taibi, che fece per lo stesso punteggio un bello scherzo all’Udinese il 1° aprile 2001, passando per l’«eurogol» di Marco Amelia nel 2006 in Partizan Belgrado-Livorno (1-1), per arrivare al più recente exploit di Alberto Brignoli in Benevento-Milan (2-2) del dicembre 3017. Qualcuno iscriverebbe a questa lista anche Francesco Toldo che in Inter-Juventus del campionato 2001/02, in combo con Bobo Vieri, insaccò di rapina il 2-2 che fu poi assegnato all’attaccante nerazzurro. Fra i dilettanti parmensi ci riuscì qualche anno fa, nella primavera del 2015, il suo ex compagno di squadra Filippo Maria torelli, a segno a recupero scaduto con la maglia da numero uno del Real Val Baganza contro il Vezzano, in Prima Categoria.
Ora anche Dall’Aglio fa parte del gotha dei portieri con un gol all’attivo: «Stilisticamente è stato più carino di quello di Toldo — scherza il portiere del Team Crociati, raccontandoci l’episodio di Busseto —. Io ci ho creduto su quel pallone lì, per ben due volte. Sull’angolo a nostro favore battuto da Ginexi, io parto da fuori area, completamente smarcato: vado in volo d’angelo come Brignoli contro il Milan, ma la cicco. Poi, mi rialzo di scatto, vedo il compagno Yankey che fa da sponda e io sul rimbalzo ci vado di prima intenzione: collo-punta col destro, traversa, gol». Emozione incontenibile per il portiere arrivato alla corte di mister Mattia Lodi in estate dalla Calestanese: «È stato tutto troppo bello, peccato sia durato poco. Sono corso subito sotto la tribuna senza rendermene conto, come Fabio Grosso ai Mondiali 2006. Boato incredibile, perché c’erano che quelli del Fognano, secondi alle spalle proprio del Busseto, che riposavano e che ragno venuti a vedere la partita». Dall’Aglio, in realtà, è un habitué del gol segnato perché da giovane gli era già capitato di gonfiare la rete, ma in una modalità differente, più à là Campos: «Nel 2009/2010, per necessità, giocai due partite da punta negli Allievi dell’Astra: 2 gol in 180′».
L’emozione di segnare a 28 anni un gol — valevole un punto insperato per il club di via Vittorio De Sica, e due punti in meno per il team delle terre versione, in lotta per la vittoria del campionato di Terza — difficilmente troverà altri eguali: «Abbiamo fatto una bella prova di squadra al cospetto della capolista. Ci abbiamo creduto fino in fondo e poi l’occasione è arrivata in un modo molto bello per me. So che è stato un gol che può essere decisivo per il primo posto: infatti, il portiere del Busseto ci ha chiesto di battere il Fognano a questo punto. Magari ci proverò io con un altro gol. Ma spero di non soffrire più così fino al 97’…» ha affermato, tra il serio e il faceto, Dall’Aglio che per la prodezza realizzata ha una dedica speciale: «Questo mio gol lo dedico alla mia morosa, ma un giorno sarei soddisfatto di dedicare la vittoria di un campionato alla memoria del presidente Giorgio Parella, scomparso da qualche anno: per me è stato un ritorno a casa al Team Crociati Parma, dove avevo fatto le giovanili. Gli sono grato, come lo sono al mio storico preparatore dei portieri Gianni Mazza, un secondo padre».