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Calcio Dilettanti

Colorno e serie D, si riparte dal Sulmona

Colorno e serie D, si riparte dal Sulmona

La delusione patita a Castellarano ha lasciato inevitabilmente qualche scoria in casa del Colorno che ora, a distanza di due settimane da quell’infausta domenica, si va a giocare il primo turno degli spareggi nazionali per cercare la promozione in serie D.

Domani al Comunale arriva il Sulmona di Fabrizio Cammarata e alle 15:30 si scenderà in campo per l’andata (ritorno previsto per mercoledì 6 giugno nella cittadina abruzzese): gli ospiti vanno presi con le pinze, anche perché i canarini gialloverdi dovranno schierare una formazione obbligata causa le assenze dello squalificato Prete, dell’infortunato Greci, oltre al lungodegente Scaravonati, e all’indisponibile Demicheli che aveva già programmato di sposarsi a fine campionato ed ora si trova in licenza matrimoniale.

“E’ stato un duro colpo – analizza il tecnico Wainer Guerreschi – anche se le sfortune sono quelle dei poveri cugini modenesi colpiti dal terremoto. Noi siamo delusi e rammaricati per l’epilogo della stagione, che per larghi tratti abbiamo condotto in testa. In questi quindici giorni abbiamo lavorato sodo, ricaricando le energie psicofisiche e anche confrontandoci reciprocamente nello spogliatoio. Il Sulmona è praticamente una squadra quasi professionistica, che ha già eliminato alcune avversarie molto più forti sulla carta, però noi per questa doppia sfida siamo pronti, anche se decimati ulteriormente da assenze, squalifiche ed infortuni. Abbiamo tenuto in tiro i nostri giovani che dovranno giocare e speriamo facciano la loro bella figura. Ovviamente speriamo, con un risultato positivo, di non compromettere la qualificazione al turno successivo, ma a quello inizieremo a pensarci eventualmente il prossimo weekend”.

Tanto si è già detto della stagione, comunque bellissima, del Colorno che adesso dovrà resettare tutto, o quasi, mantenendo inalterata quella voglia di non mollare mai che lo ha accompagnato per tutto l’anno, tirando fuori nuovi stimoli, perché il sogno della serie D si può coltivare ancora.

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