Si conclude questo fine settimana, prima degli altri campionati, la stagone regolare in Serie D. E spera che quella di domani, sia l'ultima fatica stagionale anche il Fidenza, impegnato, alle 15 nella gara valida per il 38esimo turno, in terra bresciana sul campo del Darfo Boario.
Un nome, Darfo Boario, ben noto a Fidenza, a quei dirigenti che c’erano nel 2007, quando il Fidenza, come quest’anno, giocò l’ultima giornata sullo stesso campo. C’era anche Alberto Mantelli, ora mister ma allora giocatore, e c’era Andrea Petrelli, centrocampista 26enne tuttofare, unico superstite nell’attuale rosa di quell’infausta stagione, conclusa con la retrocessione bianconera ai playout contro il Santarcangelo.
“Ricordo bene quella partita, comunque ben diversa da questa – racconta Petrelli – Lì per noi la situazione era già in salita, dopo una serie di sconfitte e un campionato in caduta libera, e i playout erano praticamente certi: anche vincendo, avremmo potuto sperare nella salvezza diretta solo con una serie di risultati favorevoli. Avevamo già la testa ai playout dunque. Ora siamo in serie positiva, vogliosi più che mai di completare una splendida rincorsa”. Certo, Petrelli, come tutti, la scorsa estate, vedendo il calendario, temeva questo scenario. “Quando ho visto che l’ultima giornata sarebbe stataa a Darfo Boario ho iniziato a fare gli scongiuri, a maggior ragione quando ho visto che il loro tecnico è Giampietro Piovani, quell’anno in forza al Rodengo Saiano come giocatore, che vinse il campionato. Ma dobbiamo farcene una ragione e andarcela a giocare – ha aggiunto Petrelli, precisando però che già arrivare a questo punto per i borghigiani è stata un grande risultato – Sarebbe una gioia immensa arrivare a 50 punti e salvarsi senza giocare i playout, a maggior ragione proprio là. Abbiamo 47 punti, una quota da salvezza tranquilla, invece dobbiamo soffrire fino alla fine, ma il nostro girone di ritorno è stato incredibile. A dicembre ci siamo guardati in faccia, abbiamo detto di provarci, consapevoli di essere più bravi di quanto dicesse l’ultimo posto, e siamo qui. Abbiamo fatto tanti punti, grazie all’inserimento dei nuovi arrivati, al recupero nella sosta degli infortunati e alla convizione arrivata vittoria dopo vittoria. Abbiamo grandi motivazioni e vogliamo vincere questa ultima partita, senza fare conti o guardare gli altri scontri, per chiudere nel migliore dei modi il campionato. Nelle ultime due gare abbiamo pareggiato due scontri diretti, contro squadre che puntavano al pari come Atletico Pro Piacenza e soprattutto Aurora Seriate. Il ricordo di 5 anni fa è indelebile, ma questo è un altro Fidenza, un altro gruppo, che vuole centrare un grande risultato, impensabile pochi mesi fa”.
Serve una vittoria al Fidenza, ma potrebbe bastare anche un risultato negativo. Alle due già retorcesse Gallaratese e Fiorenzuola infatti, si aggiungerebbe il Seregno, nel caso perdesse a Gozzano, o anche in caso di doppio pareggio, risultato che manterrebbe tra la terzultima e il Fidenza nove punti di distacco, come è oggi (47 contro 38 punti). Restasse questo il divario sarebbe salvezza diretta per la 15esima, con playout tra 16esima e 17esima, oggi Carpenedolo e Colognese, con quest’ultima che a 39 rischia ancora la retrocessione diretta. Vincere in ogni caso deve essere il primo pensiero del Fidenza, per evitare calcoli.
Per quanto riguarda le formazioni, Mantelli è senza il solito Ibrahimi, e probabilmente Casisa, che è stato convocato ma difficilmente sarà utilizzato. La formazione verosimile sarà con Medioli in porta, Bersanelli, Piva, Santurro e Liverani in difesa, Petrelli, Pessagno e Bandaogo a centrocampo, Pizzelli dietro le punte Trimarco e checchi. l’unica variabile è determinata da Dallaglio, che potrebbe giocare dietro le punte: in quel caso Pizzelli partirà dalla panchina e in difesa potrebbe giocare uno tra Ferretti e Zamboni a destro con Bersanelli al centro.