I ducali devono vincere entrambe le partite in programma al Cavalli (venerdì ore21 ed eventualmente sabato stessa ora). Si parte con la sfida Corradini-Betto. Zileri "il "solito" Parma ce la può fare"
E’ arrivato il momento della verità. Non c’è più appello; sbagliare vuol dire fallire. Il Cariparma deve strappare il match point alla Fortitudo e giocarsi tutto nella bella di sabato sera. La serie è tornata a Parma, come previsto all’inizio un po’ da tutti, ma è sempre stata nelle mani di Bologna che dopo il 2-0 del Cavalli vi è tornata sopra 3-2 e quindi anche con la mente in posizione di leggero vantaggio. I ducali hanno già scontato lo scotto del campo amico per un evento così importante e stante la situazione, non c’è casa, trasferta o campo neutro che tenga «Sì all’inizio c’era un po’ di emozione generale con tutto quel pubblico, adesso invece penso sia un vantaggio perché con le due partite vinte a Bologna la squadra ha preso il morale giusto» afferma Leonardo Zileri.
Analizzare la partita di domani ed eventualmente quella di sabato si rischia di scadere nell’ovvio come quello che Parma deve dimenticare il 6-0 di giovedì scorso al Falchi, i partenti sono gli stessi di allora vale a dire Corradini e Betto, e che deve ritrovare l’attacco che ha fatto cilecca contro Cillo e Milano. Ma ritrovarlo non basta o potrebbe non bastare: occorre “vestirsi da Bologna”, emularne la concretezza, e correre meglio sulle basi. Un apporto più consistente ce lo si attende da Camilo, che deve mantenere la calma e non cercare di strafare, e da Sambucci.
La difesa, ora più che mai, reciterà un ruolo fondamentale: Parma ne sa qualcosa, in misura minore pure Bologna.
Nota sulla parte bassa. Santaniello, nono in battuta, è stato l’autentica spina nel fianco dei ducali: oltre 500 la media arrivi in base (ben 4 basi ball e un colpito) e cinque punti segnati. Nella Fortitudo, si sa, battono soprattutto in tre/quattro ma al momento giusto e la “pochezza” dell’attacco felsineo (.210 di media contro .279) è comunque bilanciata dal numero elevato di basi ball concesse dai lanciatori ducali: 25, più una intenzionale. Sommando il numero di valide a queste ultime, Parma totalizza 63 arrivi in base, Bologna 59.
Capitolo monte. Corradini e Betto devono andare il più lungo possibile perché dietro non c’è molto anche se Parma ha un bullpen più profondo. Dovendo andare a gara7, partita deputata ai lanciatori partenti stranieri, tutti sarebbero abili ed arruolati, anche solo per un battitore.
Leo Zileri prima del decisivo trittico del round robin con San Marino disse che la squadra era pronta per partite come quella: non c’erano dubbi e così è stato. Lo ha confermato lo scorso weekend a Bologna. Ora serve il non c’è due senza tre «Lo ribadisco che la squadra è pronta per questi tipi di partite anche perché abbiamo gente di valore ed esperienza; dobbiamo stare attenti in difesa, fare le cose semplici e andare con una buona attitudine nel box: il “solito” Parma ce la può fare».
Per assurdo, si rischia di dover rimpiangere il vecchio Europeo (tredici anni son lunghi): il tifo sarà caldo come ai vecchi tempi e ce lo auguriamo solo a favore, lasciando da parte ripicche e “conti personali”, anche in diamante, dovuti a certi atteggiamenti, di pubblico e di giocatori.
Spettacolo è e che spettacolo sia.