Si ricomincia da capo. Né è felice Gilberto Gerali, un po’ meno Marco Nanni. «Si sapeva che sarebbe stata una serie equilibrata – conferma il manager ducale -. Dobbiamo continuare a girare come abbiamo fatto, sereni, sapendo che si torna a giocare a Parma». «Dobbiamo essere rilassati – gli fa eco Nanni – e utilizzare le energie nervose nel box di battuta».
Già, energie nervose; un po’ troppe quelle scatenatisi nel finale di partita pur se non si è fortunatamente arrivati alle mani, l’unico neo di una partita emozionantissima ed i due manager sono concordi nella stigmatizzare l’episodio «Sono episodi che per certi versi fanno parte del gioco; basta una mezza parola, uno sguardo un po’ strano per scatenare queste invasioni di campo. Sicuramente non è uno spettacolo edificante ma quando c’è così tanta tensione può accadere».
Matos è un po’ meno tabù ora; dopo lo zero nelle caselle dei punti fatti delle quattro precedenti sfide è arrivata la tanto agognata “rimozione forzata dal monte” «Era ora – è la liberazione di Gerali – dopo oltre quaranta inning … Avevamo già fatto buone cose in gara1 contro di lui, oggi eravamo in serata, ma non abbiamo concretizzato tutto quello che abbiamo messo in base. C’è stata una grande prova d’orgoglio dopo che Bologna era passata in vantaggio».
In molti si sarebbero aspettati il cambio di un pitcher in difficoltà, seppur tra i migliori in assoluto, all’8° con Cicatello «Grifantini ha risentito l’importanza della gara – ammette Gerali –; per tutto l’anno ha fatto questo lavoro di closer ed oggi è andato in crisi su un bunt. Fortunatamente è riuscito a venirne fuori, non posso dirgli niente. Ho pensato ad una gara alla volta: sabato schiererò Burlea partente, con Cicatello ed Orta dietro».