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Parma Calcio

D’AVERSA: «Voglio vedere la stessa cattiveria del girone d’andata»

D’AVERSA: «Voglio vedere la stessa cattiveria del girone d’andata»

Al Centro Sportivo di Collecchio, alla vigilia di Udinese-Parma (ore 18) ha parlato come di consueto mister Roberto D’Aversa. Il tecnico gialloblù ha affrontato diverse tematiche, dalla condizione della squadra, all’Udinese dell’amico Nicola, per finire con la prima convocazione di Baraye (al posto di Ciciretti ufficialmente sul mercato), l’unico superstite delle tre promozioni di fila. Ecco le parole di D’Aversa raccolte da Sportparma:

LA RIPRESA: “Veniamo da un periodo in cui si è staccato la spina per una settimana. Nelle ultime 2 settimane abbiamo lavorato bene, consapevoli che bisogna riprendere il girone di ritorno con la stessa cattiveria e determinazione del girone d’andata”.

EMERGENZA A CENTROCAMPO: “Kuco (Kucka) non può partire dall’inizio, viene da un periodo dove per 10 giorni non si è potuto allenare per una botta al piede. Ci vorrà un po’ di tempo, non partirà dall’inizio. Rigoni non è convocato per una distorsione. Scozzarella è rientrato in gruppo, ma devo valutare il fatto che si allena con la squadra solo da lunedì. Deiola è al centro di voci di mercato, ma lo era anche prima della gara di Firenze dove ha giocato titolare ed è stato uno dei migliori in campo”.

IL CALCIOMERCATO: “La società sa cosa deve e può fare. Siamo abituati a certe, purtroppo il mercato sarebbe dovuto finire oggi. Ci possono essere delle problematiche mentali, ma siamo dei professionisti e non ci facciamo influenzare. Finchè si è tesserati per il Parma si lavora seriamente per questa società”

CONVOCATI, DENTRO BARAYE FUORI CICIRETTI: “Stamattina ho parlato con lui, devo ancora decidere se portarlo in panchina o in tribuna, ma è tra i convocati. E’ una ragazzo che merita questa opportunità. Sono ben contento di portare con me un giocatore che ha partecipato alla grande cavalcata. Ciciretti è una persona matura e siccome è sul mercato mi ha chiesto di non partecipare a questa trasferta”.

L’UDINESE: “Da quando è arrivato Nicola, un allenatore di cui ho grande stima, oltre che ad essere un amico, ha fatto 9 punti in 7 partite. Il suo arrivo ha dato equilibrio e ha vinto in casa contro la Roma. Sarà una partita difficile, sotto l’aspetto tattico l’Udinese gioca col 3-5-2. E’ una squadra pragmatica, che bada al sodo, ma ha anche qualità importanti, la classifica non rendeva merito al loro valore. Hanno operato sul mercato, hanno preso Okaka che è molto bravo fisicamente e ad attaccare la profondità. Poi c’è Lasangna, giocatore molto temibile nell’attacco della profondità. Se gioca De Paul a centrocampo, è imprevedibile e con qualità tecniche. Siamo pronti, dobbiamo giocare al massimo”.

FORMAZIONE E PALLE INATTIVE: “Sulla formazione iniziale devo fare ancora delle valutazioni. Ragionerò anche sulle palle inattive, perché questa è una partita che può essere risolta da un calcio piazzato”.

CONTINUITA’: “Dobbiamo migliorarci, abbiamo fatto un girone al di sopra delle aspettative, straordinario. Ho ancora in mente la partita con la Roma, dobbiamo riprendere con quella rabbia post gara e trasformarla in energia positiva, anche perché alcune squadre faranno la rincorsa su di noi”. .

DIMARCO E SIERRALTA: “Dimarco ha fatto 70 minuti buoni nell’amichevole contro il Ravenna, Sierralta no perché aveva ancora qualche problemino. Vengono da una lunga inattività, quindi ci vuole un po’ più di tempo. Per vederli al 100 ci vorrà del tempo, ma Dimarco è più avanti nella condizione”.

PROBLEMA RAZZISMO: “Su questo argomento ci sono troppe polemiche, dobbiamo pensare a fare il nostro meglio per le nostre possibilità. La partita di calcio è un evento sportivo. Il nostro è un problema di cultura, bisogna iniziare dalle scuole, il calcio deve dare un segnale importante. Ci sono persone addette per trovare la soluzione giusta, ma noi dobbiamo avere un comportamento idoneo; magari accettando una scelta arbitrale e non farsi trasportare dagli eventi della partita. Ognuno di noi deve portare degli aspetti positivi. Poi ci sarebbero da cambiare leggi, ma preferisco non entrare in questi discorsi”.

 

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