Un anno dopo (19 dicembre 2014 – 19 dicembre 2015), dalla misteriosa Dastraso Holding al Parma Calcio 1913. Una storia lunga e contorta, condita da una sfilza di scandali e per fortuna da una rinascita “biologica”, seppur nel pianeta del calcio dilettantistico. 365 giorni in cui abbiamo sentito e vissuto di tutto. Ferite indelebili che purtroppo il passare del tempo non cancellerà mai. Faccendieri, petrolieri, gioiellieri, avvocati, due diligence, contestazioni, conferenze stampa, speranze moribonde, penalizzazioni e soprattutto una montagna di debiti che hanno portato alla morte del Parma Fc. Una sfilza di menzogne che ancora oggi sono sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Migliaia di tifosi, addetti ai lavori e creditori aspettano con ansia di conoscere la verità, quella certificata dalla legge italiana. Nomi e cognomi dei colpevoli, anche se il processo mediatico ha già emesso le sue sentenze.
La Procura di Parma ha i suoi alibi, in primis la carenza di organico e la complessità delle indagini sul crack del Parma Fc, mai ritardi accumulati generano malcontento popolare. Le notizie di casa Ghirardi (sequestri preventivi) e le precedenti diffide “passeggere” della Figc inflitte ai principali attori protagonisti del crac crociato, non alleviano il dolore, anzi accrescono la rabbia e i sospetti. Così come la nuova vita di Leonardi, oggi al Latina, passata inosservata per molte settimane, ma oggi al centro di polemiche velenose.
Un anno dopo poco è cambiato, da questo punto di vista, anche se i risultati del campo, il primato in classifica e l’entusiasmo contagioso che ha saputo creare la nuova proprietà del Parma, sono degli ottimi antidepressivi. La rinascita e le vittorie sono il presente. E il futuro si prospetta radioso.
Sarà un Natale di felicità, ma il passato aspetta ancora adeguate risposte.