Il Giro delle salite. Il Giro dei colombiani. Te ne trovi due nei primi due posti in cima al Rifugio Panarotta, arrivo della 18a tappa ed altrettanti sui primi due gradini del podio, più che mai parziale, della generale, oltre a quelli che quasi in ogni tappa hanno animato queste due settimane e mezzo di gara.
Arredondo e Quintana, i colombiani felici perché il primo trova finalmente l’azione buona per una vittoria di tappa, dopo tanti tentativi nei giorni scorsi, rafforzando sempre di più la sua maglia azzurra di miglior scalatore mentre il secondo fa passare un altro giorno non semplice sulla carta avvicinandosi all’obiettivo finale, anche se dovrà difendere in prima persona, proprio come oggi, la sua maglia rosa nella cronoscalata del Grappa e sabato sullo Zoncolan.
Fanno da contraltare gli umori e le speranze degli altri due colombiani di giornata, Duarte e Uran, rispettivamente secondo oggi e secondo nella generale: entrambi hanno ancora due tappe di montagna per cercare il successo parziale, soprattutto per il primo, e di far saltare il banco per quello finale, pensiero fisso solo ed esclusivamente per il secondo.
La Belluno-Rifugio Panarotta di 171 km va quindi in archivio con la vittoria di Arredondo, dopo la lunga fuga di giornata in compagnia di altri avventurieri (Basso ha provato a lasciare un segno mentre Cataldo è andato ancora all’attacco, entrambi senza risultati) ma anche con il crollo di Evans che scende dal terzo gradino del podio (piombando al 9^ posto) a vantaggio di Rolland, che tuttavia ora dovrà guardarsi dagli attacchi di Aru e Majka, rispettivamente quarto e quinto a 2″ dal francese della Europcar. Il Giro, per quanto in mano attualmente ai colombiani, non è ancora finito.
Prima dell’ultima salita, in cui Quintana si è sostanzialmente arrangiato da solo per fronteggiare gli assalti degli avversari, la Movistar aveva condotto in testa il grosso del gruppo controllando da lontano la fuga e anche oggi tra i più attivi Adriano Malori, inviato speciale di Sportparma. Ecco il suo sms: “Anche oggi abbiamo tirato e controllato il gruppo per portare Nairo alla salita finale senza troppe preoccupazioni. Era una tappa difficile che siamo riusciti a far passare bene, però manca ancora tanto. La crono di domani sarà importante e non bisognerà lasciare nulla al caso. Molti uomini di classifica potrebbero usare due bici: quella da crono nel primo tratto di pianura e quella tradizionale per la salita, anche se comunque andranno su veloce. Io invece non sono uomo di classifica e userò solo una bici. Dopo di che bisognerà concentrarsi sulla tappa dello Zoncolan. Un passo alla volta. A domani, ciao a tutti!“
ORDINE D’ARRIVO
1 Julian David ARREDONDO MORENO COL TFR 4:49:51
2 Fabio Andres DUARTE AREVALO COL COL 17
3 Philip DEIGNAN IRL SKY 37
4 Franco PELLIZOTTI ITA AND +1:20
5 Edoardo ZARDINI ITA BAR +1:24
6 Thomas DE GENDT BEL OPQ +1:38
7 Ivan BASSO ITA CAN +1:43
8 Dario CATALDO ITA SKY +1:59
9 Fabio ARU ITA AST +2:43
10 Nairo Alexander QUINTANA ROJAS COL MOV +2:46
11 Rigoberto URAN URAN COL OPQ +2:46
12 Domenico POZZOVIVO ITA ALM +2:49
13 Pierre ROLLAND FRA EUC +2:49
14 Rafal MAJKA POL TCS +2:49
15 Alberto LOSADA ALGUACIL ESP KAT +2:54
16 Ryder HESJEDAL CAN GRS +3:02
17 Tim WELLENS BEL LTB +3:08
18 Wilco KELDERMAN NED BEL +3:17
19 Robert KISERLOVSKI CRO TFR +3:17
20 Wouter POELS NED OPQ +3:48
21 Cadel EVANS AUS BMC +4:24
CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Alexander QUINTANA ROJAS COL MOV 77:58:08
2 Rigoberto URAN URAN COL OPQ +1:41
3 Pierre ROLLAND FRA EUC +3:29
4 Fabio ARU ITA AST +3:31
5 Rafal MAJKA POL TCS +3:31
6 Domenico POZZOVIVO ITA ALM +3:52
7 Ryder HESJEDAL CAN GRS +4:32
8 Wilco KELDERMAN NED BEL +4:37
9 Cadel EVANS AUS BMC +4:59
10 Robert KISERLOVSKI CRO TFR +8:33
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La 19a tappa prevede la cronoscalata da Bassano al Monte Grappa di 26,8 km, prova contro il tempo che decreterà come e chi si giocherà vittoria e podio finale nella frazione dello Zoncolan di sabato 31 maggio. I chilometri di salita saranno 19,3 all’8% medio con punte al 14% a circa 4 km dal traguardo.
Nella storia del Giro solo una volta la corsa rosa arrivò sul Grappa ed era proprio il 30 maggio come quest’anno: correva l’anno 1968 quando il parmense Emilio Casalini, in una vita da gregario e in fuga dalla mattina, riuscì a resistere al forsennato e violento ritorno di Eddy Merckx, suo capitano alla Faema. Il “cannibale” belga, sicuro che il suo compagno ormai fosse in crisi e vista la rimonta dello spagnolo Gabica, voleva assicurarsi la tappa piuttosto che lasciarla all’avversario, ma alla fine Casalini trionfò con 46″ di vantaggio su Merckx (che poi vinse quel Giro), diventando per tutti il “fante del Grappa”.