Le pagelle di Parma-Milan (clicca qui) sono un trionfo di elogi per i Crociati, che piegano di nuovo in casa, fra le mura amiche del “Tardini”, i rossoneri undici anni dopo l’ultima volta (era il 27 ottobre 2013: bis di Parolo e gol di Cassano per il 3-2 finale).
Super prestazione da parte di tutti i giocatori di mister Pecchia, che aveva deciso di ricominciare dagli stessi undici del match con la Fiorentina. Voti altissimi per Man e Cancellieri, match winner. Degna di sottolineatura la partita di Estévez: tuttocampista indispensabile. Bene anche Bernabé che fa un’ottima fase difensiva. Almqvist firma l’assist della vittoria.
SUZUKI 6,5 Si prende gli applausi quando alla mezz’ora para d’istinto su Okafor, prima, e alza il colpo di testa di Pavlovic, poi, e a inizio ripresa quando risponde presente alla volée di Pulisic, che poco dopo la trafiggerà in un tap-in da zero metri.
COULIBALY 6,5 Parte forte, fortissimo: corsa da maratoneta, velocità da centometrista. La sgroppata che spacca in due la difesa del Milan è un saggio delle sue qualità da atleta. Va in tilt quando Leão lo punta e mette in mezzo il pallone del momentaneo pareggio. Gioca da ala destra gli ultimi 20’.
BALOGH 7 Resta un po’ nella terra di mezzo in occasione del pareggio rossonero. Per il resto disputa una gara quasi perfetta: una delle migliori performance da quando è nel Ducato. L’aria di Serie A sembra fargli bene. Rigenerato.
CIRCATI 7 Altra partitona. Gioca con la serenità di un veterano marcando Okafor che è sì giovane (2000), ma che ha in bacheca già 8 trofei nazionali e circa 150 partite da professionista fra club e nazionale svizzera.
VALERI 6 Bene quando attacca: ha il merito di realizzare l’assist per il gol di Man. Male, malino quando difende: stringe troppo la diagonale dimenticandosi di marcare Pulisić, che gli sbuca alle spalle e segna l’1-1.
ESTÉVEZ 7,5 Una sua apertura panoramica, quasi mnemonica, sulla sinistra dà il là alla rete del vantaggio. Cerca anche di sorprendere Maignan con un pallonetto: per poco non ci riesce. Lotta e corre, tiene testa a tutti. È insostituibile, a meno che non sia il fisico a tradirlo. E purtroppo succede a un quarto d’ora dalla fine. Linfa vitale.
(29’ st) Cyprien 6 Non fa rimpiangere l’argentino: fa ordine nel mezzo quando la battaglia diventa intensa.
SOHM 6,5 Il Milan gli concede troppo margine di manovra, lui negli spazi è devastante. Fa tutto molto bene, tranne il tiro masticato a fine primo tempo con cui conclude una ripartenza da lui imbastita. Presenza sicura.
(14’ st) Cancellieri 8 Nella conferenza di presentazione in settimana era stato ricordato il suo curioso dato di giocatore che, quando segna, la sua squadra non perde: infatti, lui entra, segna e il Parma vince. Talismano.
MAN 8 Stappa subito il match con il suo secondo gol stagionale. Per tutta la partita è imprendibile, ha un passo al cui cospetto persino Theo Hernandez sembra uno normale. Si divora il raddoppio: grande rammarico, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Man-na dal cielo.
(29’ st) Almqvist 6,5 Il mercato regala la vittoria: suo l’assist per Cancellieri. Il connazionale Ibrahimovic forse stasera non gli rivolgerà la parola, ma intanto lui fa parlare di sé. Uomo bonus.
BERNABÉ 7 Nel primo tempo ha meno occasioni rispetto ai compagni per mettersi in mostra, ma esegui i compiti difensivi con diligenza. A inizio ripresa fa una cosa bellissima: recupera palla a Theo e serve il filtrante per il gol di Benny, annullato per offside. Intelligente.
MIHAILA 6,5 Gli basta pochi scampoli per rendere chiaro il messaggio al marcatore Calabria che per lui sarà una partita da giramenti di testa. Prende anche un palo, ma l’azione è stata annullata per carica sul portiere. Nella ripresa resta senza benza.
(20’ st) Delprato 6 Entra per blindare, in coppia con Coulibaly, la sua fascia su cui attacca la famigerata “catena di sinistra” del Milan.
BONNY 7 Se Tomori e Pavlovic non lo conoscevano prima, se lo sogneranno stanotte. Fa reparto da solo e unisce i reparti come pochi centravanti moderni. Ok, è presto per i trionfalismi, ma a soli 20 anni in 180’ di Serie A pare aver già dimostrato di avere la stoffa del giocatore da top club.
All. PECCHIA 7,5 Schiera lo stesso undici di settimana scorsa con la Fiorentina, rivedendo l’antico adagio «squadra che vince, non si cambia». La strategia della partita è impostata benissimo: gioco in verticale e ripartenze ficcanti mandano il Milan in tilt. Tra le due formazioni in campo la big sembrava essere la sua.