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Parma Palermo trentaduesimi di Coppa Italia 2024 2025 gli allenatori Alessio Dionisi e Fabio Pecchia

Parma Calcio

Pecchia: «Rosa da completare, momento particolare». Dionisi: «Fortunati negli episodi»

©Foto: Lorenzo Cattani

Pecchia: «Rosa da completare, momento particolare». Dionisi: «Fortunati negli episodi»

Dalla sala stampa del “Tardini” le parole a caldo dei protagonisti di Parma-Palermo (clicca qui per le pagelle), al termine dei 90′ che hanno sancito l’eliminazione del Parma dalla Coppa Italia.

All’appuntamento con i giornalisti locali si sono presentati i due allenatori Fabio Pecchia e Alessio Dionisi, oltre al difensore crociato Alessandro Circati e al match-winner rosanero Roberto Insigne (ex della partita). Erano presenti per noi Lorenzo Fava e Leonardo Gabelli.

PECCHIA «Il gol mi ha fatto arrabbiare, ovvio. Ma era il nostro momento migliore: la seconda parte del primo tempo fatta veramente molto bene. Una disattenzione pagata a caro prezzo. Credo che, al netto di tutto, oggi la squadra meritava qualcosa di diverso.
Bonny? bisogna vedere la situazione. Certo che adesso dobbiamo iniziare il capanno di Serie A e siamo in un momento particolare, è evidente. In un anno l’ultimo infortunio l’avevamo avuto con Benek e adesso ne abbiamo persi un paio: dobbiamo affrontare la Fiorentina in una situazione particolare…
Carichi pesanti? Andiamo avanti aumentando quello che i giocatori possono fare. I primi 10’ sono da rivedere, poi per il resto la squadra ha fatto la partita. Galatasaray e Atalanta sono state partite diverse a livello tattico. Abbiamo creato tante occasioni da gol. La rosa va completata e ad oggi non ci sono stati inserimenti. Inutile ripetere quanto già detto. Per fortuna ritorna Bernabé in settimana, è la nota lieta in questo momento. Nahuel (Estévez, ndr), con Willy (Cyprien, ndr), ha fatto una grande partita: con Hernani ci sono tante possibilità in più di ruotare il centrocampo.
Il gol subito è un calo di tensione generale, mi spiace ma è capitato. Ci è costato la partita. Come va Suzuki? Si è inserito molto bene, studia l’italiano e questo agevolerà il suo inserimento: in base al momento sceglierò chi è più pronto. Quale portiere d’ora in avanti? Ci sarà solo il portiere per il campionato: quale sarà lo affronteremo e lo vedremo di partita in partita. L’inserimento di Suzuki è veloce e vivremo di partita in partita.
Čolak? Nessuno è fuori rosa: Antonio sta lavorando con noi ma non ci sono discorsi su fuori rosa. Vedremo cosa succederà sul mercato e le soluzioni che si troveranno, vedremo le occasioni che si creeranno nel mercato. Čolak è rimasto fuori sinora per motivazioni tecnico-tattiche ma non ci sono altri motivi».

CIRCATI «Mi piacerebbe fare più gol, ci ho provato ma il portiere l’ha parata. Non penso che siamo calati, magari abbiamo provato a gestire la partita in modo diverso, provando a giocare davanti con più palla al piede.
Il mister non ci ha ancora detto niente, a noi ragazzi non piace perdere, così immeritatamente poi brucia. Siamo tutti competitivi, tutti vogliamo vincere. Dall’inizio del ritiro la nostra settimana è stata più o meno uguale rispetto al resto della stagione, i preparatori e il “prof” ci tengono freschi.
Non sapevo che sarei rimasto escluso dai titolari, ma nessuno lo sa. Il mister lo tiene abbastanza nascosto fino alla fine, ce lo dice solo prima della partita. Sicuramente lui prova a mettere quella che è la squadra più forte per ogni partita, la gestione del gruppo e il suo modo di allenare sono questi. Non importa con chi gioco di fianco: sono tutti forti, possono tutti giocare, cambiano solo le caratteristiche individuali.
Io leader in A? Non sono uno che ha paura, mi piacciono le cose difficili e nuove. Affronterò la Serie A mettendo tutto quello che ho, non ho problemi a essere leader neanche a questo livello, e direi che anche i miei compagni me lo riconoscono».

DIONISI «Negli episodi siamo stati più fortunati, ma siamo stati bene in campo. Stiamo dando continuità a quanto fatto in pre-campionato, dobbiamo continuare così a prescindere dagli episodi negativi che arriveranno. Oggi siamo stati squadra. Il Parma è una squadra di categoria diversa dalla nostra: la conoscevamo, i titolari per undici-undicesimi erano quelli dello scorso anno. Ci ha messo in difficoltà soprattutto sulla verticalità, col lancio dal portiere ma siamo stati bravi a fare la nostra partita. Nel primo tempo abbiamo concluso poco, lo ha fatto di più il Parma.
Siamo stati bravi a limitarli, loro che sono una squadra con giocatori di grande gamba e tecnica. Tutt’e due le squadre erano stanche e le condizioni di gioco non erano vantaggiose per una partita di calcio.
Per salvarsi in Serie A serve mentalità. Aveva già valori importanti lo scorso anno, e anche quello prima. Se riusciranno a dare continuità allora quello che farà la differenza sarà la mentalità in un campionato di livello sicuramente superiore e in cui ci saranno partite con più equilibrio per il Parma rispetto allo scorso anno. Hanno valori tecnici, fisici e tattici per ottenere i loro obiettivi: se sufficienti non lo so, ma sicuramente potranno dire la loro».

INSIGNE «Sempre bellissimo tornare qui: dopo l’anno che ho trascorso qua che porto dentro con tanto rispetto, non ho esultato apposta. Il Parma è una squadra molto molto forte: siamo venuti qua per fare la nostra partita senza lasciar loro gioco né spazio. Mi aspettavo questo Parma? No. Sapevamo che erano molto molto forti, però forse siamo stati bravi noi. Ho visto un Parma diverso rispetto a quello dell’anno scorso, forse pure rispetto anche a quello delle ultime amichevoli. Sarà il caldo, la stanchezza… Mi auguro per loro che si toglieranno tante soddisfazioni».

 

(In copertina, gli allenatori Dionisi e Pecchia – ©Foto: Lorenzo Cattani/SportParma)
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