Lungo digiuno caccia la fame. Si dice così, no? Difficilmente, però, Drissa Camara e Woyo Coulibaly, da tempo lontani dal campo, saranno in accordo con questo proverbio. Alemanno da un punto di vista sportivo.
“Baky” e “Couli” hanno tutt’altro che la pancia piena ed è la fame di rivincita a muoverli per essere d’aiuto all’undici titolare crociato, nel quale non figurano più da diverse settimane. La loro assenza dal terreno di gioco è coincisa con l’inizio del Ramadan, la tradizionale festività pilastro dell’Islam seguita dai credenti di fede musulmana. Camara e Coulibaly, devoti a Maometto, non si sono sottratti al mese di celebrazione (cominciato il 10 marzo e terminato ieri, 10 aprile) e osservazione del “digiuno” (lo sawm). Digiuno fisico e spirituale che è andato di pari passo con il digiuno del minutaggio: nonostante le rassicurazioni fornite a precisa domanda in conferenza stampa (clicca qui), mister Pecchia li ha usati col contagocce nel mese del Ramadan. Se si considera anche la 29ª giornata contro il Brescia – anticipata dal Parma alla sera di venerdì 8 marzo (a poco più di 24 ore dall’inizio della ricorrenza per il mondo islamico) –, si scoprirà che, nelle 4 gare che hanno caratterizzato l’ultimo mese, il centrocampista ivoriano e il terzino francese hanno giocato rispettivamente 28’ (11’ contro la Feralpisalò, 17’ contro il Catanzaro) e 0’.
Camara, il cui minutaggio in stagione è stato condizionato da un grave infortunio estivo, ha calcato i campi di Serie B per 293’ complessivi, e nell’ultima a Bolzano (così come contro le Rondinelle) era in tribuna; invece, Coulibaly, titolare in 18 match e chiamato a subentrare in 5 occasioni (per un totale di 1.654’), è stato sempre tenuto a riposo dalla gara di Terni in poi, con 3 panchine su 4: contro il Catanzaro, a Pasquetta, ha dato lui forfait per una indisposizione.
Non dev’essere stato facile per Camara e Coulibaly in questi 30 giorni astenersi dal consumo di cibi e bevande – così come imposto dai precetti religiosi agli adulti musulmani – dall’alba fino al tramonto, soprattutto durante allenamenti e partite, dove le performance di atleti professionisti necessitano di energie inesauribili: ma, in questo senso, il digiuno caccia la fame. E la forza delle preghiere aiuta a rinfrancare l’animo e a regolare l’autodisciplina. Ora che il digiuno è stato interrotto, “Baky” e “Couli” potranno beneficiare delle ricompense spirituali (thawab) derivate dalla pratica corretta del digiuno: adesso che le energie stanno andando in riserva, Pecchia tornerà ad attingere anche dalle loro moltiplicate risorse fisiche e spirituali. Non resta che pregare per un lieto fine di stagione.