GENOVA – Dalla sala stampa dello stadio “Ferraris”, le parole a caldo in conferenza al termine di Sampdoria-Parma (clicca qui per le pagelle), raccolte dai nostri Lorenzo Fava e Leonardo Gabelli, oltre all’ala sinistra Valentin Mihaila, in gol per lo 0-2.
Davanti ai giornalisti presenti, gli allenatori delle due squadre, Andrea Pirlo e Fabio Pecchia, oltre a
PECCHIA «Prima parte di gara in cui la Samp ha fatto meglio di noi, per ritmo e velocità: è una squadra forte. Ma nella sofferenza la squadra mi è piaciuta: abbiamo accettato la superiorità della Samp. La chiave della partita è stata tutta lì. Il cambio posizione tra Sohm e Bernabé? Questa è una possibilità che possiamo fare a fine primo tempo ma anche a gara in corsa: ne abbiamo beneficiato tutti quanti e trovato maggiore equilibrio.
Perché non scelto Osorio e Balogh in difesa? Ho chiuso gli occhi e mi è andata bene (ride, ndr). Osorio sta lavorando bene, anche Balogh. Voglio tenere un gruppo sempre molto competitivo. Anche se hanno giocato insieme, i sincronismi sono buoni.
Mihaila è in una grande condizione fisica: questo gol può dargli maggiore sicurezza e leggerezza. Bene così.
I cambi? Non sono io che indovino i cambi, ma sono i giocatori che si fanno trovare pronti.
ho scelto Charpentier e non Čolak perché c’erano ancora spazi: Gabri (Charpentier, ndr) ha caratteristiche diverse da Antonio (Čolak, ndr). Si stava sviluppando una gara che per caratteristiche erano più idonee a Charpentier, che è un mix tra Bonny e Čolak».
PIRLO «Dispiace essere sempre qua a parlare di partite perse e non vinte. Approcciata bene la partita potevamo anche passare in vantaggio, ma l’episodio del rigore ha cambiato un po’ l’energia della squadra. Non dobbiamo più ripetere 2 minuti come quelli dopo il primo gol, il primo tempo deve finire 0-1. Non possiamo attaccarci alle proteste, noi errori ne abbiamo commessi concedendo al Parma alcune ituazioni che volevano.
Venezia e Parma sono due squadre che si assomigliano come forza, anche fisicamente, il Parma ha un motore dai giri molto alti con giocatori che possono fare tranquillamente anche la Serie A.
La speranza rimane quella di arrivare ai playoff, al minimo errore possiamo entrare nella zona che fa paura, bisogna restare compatti (tifoseria) e approfittare delle partite che possiamo vincere.
Le assenze le abbiamo e si fanno sentire, vorrei vedere il Parma senza Bernabé o tutti i suoi attaccanti…
L’importanza della panchina? La panchina nel calcio moderno conta molto. Le 5 sostituzioni ti cambiano la prospettiva della gara, entrandone 5 puoi cambiare metà squadra: ti mantengono il livello dell’intensità alta. Se non hai sostituti devi inserire giocatori del 2005 o 2006, non altri titolari. Chiaramente avendone puoi preparare le gare in maniera diversa, avere una panchina forte certamente incide, magari puoi preparare una gara più attendista e poi inserire qualcuno che te la risolva. Il Parma è una squadra forte, strutturata per andare in Serie A, come si evince anche dalla sua panchina».
MIHAILA «Siamo contenti per questa vittoria, doveva arrivare. Mi mancavano queste partite: sono stato troppo infortunato l’anno scorso, spero di aver finito con gli infortuni… Non ho cambiato modo di lavorare, ma ho cambiato altre cose. Voglio dimenticare tutto quello che è successo e mettermi a disposizione quest’anno.
Sono contento per Man. Quando uno di noi segna, siamo amici… Abbiamo un bel rapporto fuori dal campo. Adesso il mio obiettivo è dare tutto per fare quello che il mister mi chiede: poi negli ultimi 20 metri esce il nostro talento.
Obiettivi Europeo e rinnovo del contratto? Adesso c’è il Parma, devo pensare ad arrivare a fine stagione. Poi ovvio sì, c’è anche la Nazionale: l’Europeo è una bella vetrina. Il contratto c’è, non posso dire di essere senza: gioco, sono contento a Parma, adesso non posso pensare al contratto».