Le dichiarazioni dalla sala stampa del “Tardini” dopo la semifinale playoff di ritorno Parma-Cagliari (0-0).
Le parole dei due allenator, Fabio Pecchia e Claudio Ranieri, oltre a quelle del difensore crociato Enrico Delprato, raccolte da Lorenzo Fava per SportParma.com.
PECCHIA «La domanda sugli arbitri va fatta a qualcun altro, non a me. Io sono orgoglioso dei miei, la città di Parma deve esserlo. Tutti avremmo voluto un esito diverso. Però il percorso che è stato fratto ha messo in mostra un crescendo straordinario. Ho visto un Tardini bellissimo, clima straordinario. 180′, fatti con intensità e personalità, ma ha vinto il Cagliari. La situazione di Bonny ha strozzato un gol in gola. Poco da aggiungere.
Dall’altra parte c’era una quadra che poteva gestire il vantaggio; nel secondo tempo abbiamo preso campo e siamo stati più bravi. Tra Zanimacchia e Bonny è mancato un pizzico di buona sorte. Abbiamo concesso qualche ripartenza, ma è comprensibile. Grande amarezza. La differenza cosa l’ha fatta? Non saprei. 33% aspetto tattico, 33% aspetto motivazionale, 33% aspetto atletico, l’1% è andato da loro. Per vincere partite ci vuole qualità, l’ho sempre detto. Ci voleva una giocata che potesse rompere. Oggi vedevo una squadra in equilibrio, il cambio di Circati ha complicato un po’ la strategia della gara.
La partita di Cagliari? Un primo tempo da goduria, un secondo tempo che ci può stare, ma la squadra non ha subito nulla.
Adesso ho voglia di stare a casa con la famiglia, perché brucia, poi si trovano sicuramente le energie per ripartire con più forza e con entusiasmo.
Questa squadra ha trovato un equilibrio, non è perfetta, ma ha dimostrato di giocare in modo propositivo. Dare la colpa alla punta che non c’è è riduttivo.
Per me è ancora più semplice ripartire: tutto quello che è stato costruito agevole il percorso. Sicuramente costruire sul lavoro già impostato sarà più facile.
Resto? Se non mi caccia Kyle… Stasera nel post gara non l’ho incontrato. Sicuramente lo faremo nei prossimi giorni».
RANIERI «Abbiamo fatto tanto, ma non abbiamo ancora fatto niente. Peccato che abbiamo uno stadio piccolino a Cagliari, altrimenti lo avremmo riempito anche noi a Cagliari. Il pubblico è stato stupendo, per questo mi spiace avere soltanto 16mila posti alla Unipol Domus. Luvumbo oggi non è riuscito a segnare, ma c’è riuscito all’andata: quindi, bene così. I ragazzi sono riusciti a centrare una finale che quando sono arrivato era una chimera.
Parma, anche se ci sono stato pochi mesi, è sempre un bel ricordo. Per me ha significato come un rilancio. Il fatto di aver fatto bene qui mi ha fatto ripartire. Il Parma non è stato attendista, siamo stati noi bravi. Mi aspettavo le imbucate di Vazquez, abbiamo dovuto correre tanto noi. Complimenti al Parma, che ha buoni giocatori, un ottimo tecnico e un presidente che li compra.
Parma senza centravanti? Il fatto che non ci fosse alcun attaccante vero ha creato quasi un esagono: le ali stavano sulla nostra linea di difesa, mentre Sohm e Vazquez non ci stavano mai. I centrocampisti hanno dovuto lavorare tantissimo per mandarli sulle fasce.
Lapadula? Sembrava rintronato, ma sta bene. Quando era stanco del tutto, ho preferito toglierlo».
DELPRATO «Tanta amarezza. Non ci sono molte parole per descriverlo. Dispiace per i miei compagni e per i tifosi, oggi hanno dato grande dimostrazione di vicinanza. A caldo non saprei cosa è mancato, bisogna analizzare le due partite. All’andata eravamo sopra 2-0, poi per degli errori abbiamo perso. Oggi bravi a metter da parte la delusione dell’andata. Non era facile, loro avevano giocatori veloci: un gol del Cagliari avrebbe tagliato le gambe. Anche oggi il dettaglio è girato dalla loro parte.
L’ambiente ci ha caricato, abbiamo gente molto giovane. Non si può non caricarsi. Faccio i complimenti al Cagliari, hanno preparato la gara bene. Loro ci aspettavano bassi, non era facile creare occasioni nitide e limpide. Loro sono una squadra organizzata, abbassavano gli esterni in aiuto ai terzini: non era facile creare occasioni. Nonostante ciò la squadra ha fatto il massimo. Ci sono state due traverse. Purtroppo è andata così».