Brutto episodio di cronaca in Seconda Categoria (girone C), dove il derby della montagna fra Bedoniese e Bardi non è arrivato alla sua naturale conclusione. Partita sospesa al 27′ in un concitato momento di confusione, proteste e forse qualcosa di più.
Sul risultato di 0-2 per i bardigiani, gli animi della compagine di casa si sono scaldati oltremodo: la causa, le due probabili posizioni di offside dei fratelli Filippo e Tommaso Berzolla, autori del primo e del secondo gol nei primi 27′ di gioco. Il giovane arbitro parmigiano Olivadese, accerchiato da giocatori e dirigenti gialloblù, ha sospeso la partita ritenendo non ci fossero più i requisiti minimi di sicurezza per proseguire l’incornato al campo “Gandi”. Il referto arbitrale, che verrà pubblicato sul prossimo comunicato del comitato provinciale Figc/Lnd chiarirà l’accaduto, ma sul movente da cui è scaturito il putiferio aleggia l’accusa di uno sputo di un dirigente bedoniese indirizzato al direttore di gara. A sua discolpa la Bedoniese si è subito espressa, attraverso un comunicato, cancellando con fermezza ogni insinuazione sul presunto sputo che sarebbe partito dalla bocca dell’accompagnatore in panchina:
L’ASD Bedoniese United, in relazione ai fatti riportati durante la partita Bedoniese – Bardi, sospesa al minuto 27’ del primo tempo dopo l’allontanamento dal campo di un dirigente della nostra società ritiene doveroso precisare che in nessun momento della partita si sono verificate situazioni tali da precludere l’incolumità fisica del Direttore di Gara e, quindi, tantomeno da portare alla sospensione della partita, decisione immotivata e inspiegabile.
Inoltre ci teniamo a specificare il nostro dirigente non ha in alcun modo effettuato il gesto dello “sputo” nei confronti del direttore di gara, contrariamente a quanto avrebbe riportato da altro sito web.
I capitani di ambo le squadre, chiamati a colloquio dal direttore di gara, confermavano la loro volontà di proseguire la partita, in quanto anche per loro vi erano le condizioni per riprendere il regolare svolgimento della stessa.
La società, dispiaciuta per l’accaduto, vista anche la bellissima giornata e la splendida cornice di pubblico accorso al campo di gioco, comunica che prenderà tutti i dovuti provvedimenti al fine di tutelarsi nelle sedi opportune.
Ricordando il comma 2 dell’articolo 64 delle NOIF, ovvero che che tra i poteri e i doveri dell’arbitro vi è la facoltà di «astenersi dall’iniziare o dal far proseguire la gara, quando si verifichino fatti o situazioni che, a suo giudizio, appaiano pregiudizievoli della incolumità propria, dei propri assistenti o dei calciatori, oppure tali da non consentirgli di dirigere la gara stessa in piena indipendenza di giudizio, anche a seguito del lancio di oggetti, dell’uso di materiale pirotecnico di qualsiasi genere o di strumenti ed oggetti comunque idonei ad offendere» la vittoria per 0-3 a tavolino in favore del Bardi sembrerebbe la via più scontata. Ma attenzione al precedente, in Eccellenza, di Castellana Fontana-Cittadella Vis Modena dello scorso 15 gennaio che potrebbe fare “scuola”: partita sospesa all’intervallo per “intemperanze” dei dirigenti piacentini ma fatta riprendere un mese più tardi dall’inizio del secondo tempo con lo status acquisito durante i primi 45′ di gioco.
Il comma 3 dello stesso articolo, infatti, specifica che è obbligo dell’arbitro astenersi dal dar inizio o dal far proseguire la gara «qualora, anche al di fuori del verificarsi dei fatti o delle situazioni previste al precedente comma, si siano introdotte nel recinto di giuoco persone la cui presenza non sia consentita dalle disposizioni federali»; tuttavia, in un caso simile, «impregiudicato ogni successivo giudizio da parte degli organi disciplinari, la gara non iniziata o sospesa deve essere disputata secondo le disposizioni delle Leghe, Divisioni o dei Comitati competenti».