“C’è soddisfazione per la sentenza che conferma l’estraneità del Parma Calcio 1913 a questa vicenda e alle condotte che la Procura federale aveva contestato dopo l’indagine sulle plusvalenze“. La voce è quella di Vittorio Rigo, avvocato del Parma Calcio 1913, grande esperto di diritto sportivo (Nuovo Inizio, invece, è stato difeso da un pool di avvocati guidato da Mattia Grassani). Il club crociato – così come gli altri 10 club coinvolti – è stato prosciolto da ogni accusa (leggi qui).
“E’ un proscioglimento a chiare lettere – continua l’avvocato Rigo a Sportparma.com -, ora aspettiamo le motivazioni della sentenza , che arriveranno nei prossimi 10 giorni per capire meglio tutta la vicenda e fare delle valutazioni su tutto il percorso giuridico“.
Un vicenda, quella del caso plusvalenze, che come spesso accade in Italia, ha avuto un grande clamore mediatico, finendo per dipingere scenari poi smontati dai fatti e dalla sentenza odierna.
“Sì, è stata cavalcata su tutti i giornali nazionali, magari tra un po’ di tempo capiremo la chiave di lettura. C’era preoccupazione, anche per il rilievo mediatico dato alla vicenda“. Comunque “la sentenza è chiara, l’esame è stato fatto sul merito. C’erano delle eccezioni di carattere processuale molto forti. E’ stata riconosciuta in pieno l’estraneità del Parma che insieme al Pisa non rischiava solo una sanzione economica. Le richieste di martedì dell’accusa hanno riconosciuto il nostro lavoro“.
Uno spauracchio che ha travolto il Parma e gli altri club coinvolti, il quale ripercorre anomalie e assurdità di un sistema, quello del calcio, che costruisce un processo su qualcosa che non è regolamentato, non è dimostrabile, perché non c’è mai stata la volontà da parte della Figc e dei club di intervenire sull’argomento plusvalenze e più in generale sulle valutazioni dei giocatori. “E’ un mercato libero, non regolamentato. Non c’è una borsa merci, c’è una domanda e un’offerta” spiega Rigo (nella foto).
Il processo è stato combattuto come conferma il legale del Parma: “Nel corso del dibattimento la Procura è andata giù dura, il confronto è stato vivace, serrato, d’altronde è stato uno dei pochi procedimenti in cui tutti dibattevano sullo stesso argomento. Siamo contenti che siano state riconosciute le nostre ragioni. La situazione era chiara, così come è chiaro che la vecchia e l’attuale proprietà del Parma hanno investito cifre importanti“.