Il digiuno è finito e il sole è tornato a splendere forte.
Roberto Inglese ha ritrovato il gol, rompendo una maledizione che lo perseguitava da troppo tempo. Un digiuno lungo addirittura 406 giorni, cioè 58 domeniche interminabili tra infortuni gravi (lesione miotendinea ai flessori della coscia destra) e problemi vari (personali) che lo hanno tenuto fuori dai giochi.
Il Parma lo ha sempre aspettato: società, tifosi e stampa. E lui ha sentito l’affetto di una piazza, pur nell’impossibilità di ricambiare e dopo un’altra estate di chiacchiere e voci sul fronte calciomercato. Una montagna di pazienza, un’attesa lunga e snervante, fino a quel sorriso stampato sul volto del giocatore, l’esultanza con la lingua di fuori e la corsa di tutti i compagni ad abbracciarlo, dopo il terzo gol rifilato al Pordenone. Una gioia immensa, una liberazione, per se stesso e per tutto il pianeta Parma.
Maresca lo ha sempre detto: “Roberto ha bisogno di ritrovare le sensazioni giuste”. Ha bisogno di sentirsi di nuovo un giocatore importante, uno che in campo e, soprattutto in serie B, può fare la differenza. Eccolo, 406 giorni dopo. Dal quarto gol contro il Lecce in serie A del 2 agosto 2020 al terzo gol contro il Pordenone di ieri sera.
Ora la speranza è che il ragazzo non si fermi più e che al di là del gol abbia ritrovato la giusta condizione mentale per ritornare ad essere un giocatore fondamentale. Un ritorno alla “normalità”, al passato. Avanti così Bobby!