Dopo averci tenuto compagnia per tutta la stagione, a grande richiesta dei lettori di Sportparma.com, ultima edizione de "Il pagellone del Gando", che elegge i protagonisti, nel bene e nel male, della stagione del calcio dilettantistico in terra parmense. Tre sezioni che raccolgono ciascuna 12 nomi di squadre, allenatori e giocatori, con voti dall'alto al basso, dal 9 al 4, con in mezzo il "6", da interpretare piรน come premio simbolico che come sufficienza stiracchiata.
Grande protagonista la Fidentina, che ha vinto uno storico torneo di Promozione, e i protagonisti dell’Eccellenza, ma non mancano le citazioni anche di squadre di Prima, Seconda e terza categoria.
SQUADRE
Il Cervo: 9
Tra le due litiganti Felino e Noceto ha goduto la terza nel girone C di Seconda categoria. Continuità impressionante, una rimonta all’insegna della continuità. Con la lode che, specie in tempi in cui si parla tanto di scommesse e risultati concordati, di aver battuto il Noceto nella sfida decisiva quando un pari sarebbe andato bene a entrambi. Bravi e onesti.
Fidentina: 8,5
La Fidentina più continua della storia del sodalizio granata. Più forte di tutti, anche degli infortuni, ha approfittato dei cali di concentrazione del Bibbiano e ha vinto meritatamente il campionato e si appresta a essere protagonista anche in Eccellenza. Semifinalista anche in coppa. Stagione indimenticabile.
Langhiranese: 8
Era la favorita, uno squadrone pieno di individualità di categoria superiore, ma confermarsi sul campo è sempre difficile e i grigiorossi ce l’hanno fatta, vincendo il campionato in largo anticipo. I migliori sulla carta e sul campo.
Scanderbeg: 7,5
La multinazionale in “paradiso”. Strepitosa dominatrice nel girone di andata, costante quanto basta nel ritorno per salire in Seconda categoria. L’eroe albanese Scanderbeg è anche nella storia del calcio parmense.
Viarolese: 7
Il girone B di Seconda categoria aveva due corazzate: Corte e Viarolese. I parmensi sono arrivati secondi in campionato ma negli spareggi non hanno avuto rivali, tutti asfaltati. Missione compiuta.
Biancazzurra/Montanara: 6,5
Il salto di categoria arriva anche attraverso la coppa. Queste due squadre, meno costanti in campionato, nelle gare ad eliminazione diretta hanno mostrato talento e la capacità di battere chiunque, alzando Coppa Emilia Prima categoria e Torneo Balisciano. Mine vaganti.
Fidenza: 6
Il 6, ribadiamo, è simbolico, non una sufficienza stiracchiata. Il Fidenza, secondo in campionato e vincitore della coppa regionale merita la Serie D, ma non si sa ancora se sarà ripescato. Sarebbe un’ingiustizia. Maledetto Pisa!
Noceto: 5,5
Una squadra così avrebbe dovuto fare il vuoto, invece ha perso un numero impressionate di punti in campionato e il primo spareggi delle seconde di Seconda categoria. Difficile arrivi il ripescaggio. Protagonista mancata.
Marzolara: 5
Tra le retrocesse è quella che si è fatta maggiormente del male. Gruppo unito, giocatori anche interessanti, tanta jella ma anche l’incapacità di fare la voce grossa nelle gare decisive. Vedi il nervosismo con il Fontana Audax all’ultima. Fine della favola?
Borgotaro: 4,5
Sempre ultimo, sempre deludente. Squadra mediocre, ha raramente dato segni di vita nel girone A di Prima categoria. Retrocessione inevitabile. Da rifondare.
Torrile San Polo: 4
L’anno scorso era stato la rivelazione, sempre a ridosso delle prime. Quest’anno con squadra rinforzata e un nravo tecnico come Pazzoni doveva confermarsi: discreto inizio, poi un crollo, dovuto anche a cessioni importanti non rimpiazzate, culminato con la retrocessione.
ALLENATORI
Francesco Montanini (Fidentina): 9
Ha vinto il campionato nonostante: 5 portieri diversi, il doppio impegno campionato-coppa letale per quasi tutte le altre, e infortuni in ogni reparto a giocatori chiave. Senza Dallagiovanna, il bomber, per oltre mezza stagione, si è inventato Valla, una punta estern, come centravanti atipico, e ha ricevuto 23 gol in cambio. Serve altro? Ah, si, profeta in patria, e sappiamo tutti quanto è dura.
Luca Zambrelli (Langhiranese): 8,5
E’ vero, aveva uno squadrone, il più forte. Ma se il successo della Langhiranese è arrivato grazie al gruppo, senza “dipendenze” da una particolare individualità (non si sapeva infatti chi citare tra i giocatori) gran merito è suo. Zambrelli è stato bravo a trasformare tante “primedonne” in gregari di lusso. Non è poco!
Enzo Ajolfi (San Secondo): 8
Chi scrive all’inizio dell’anno mai avrebbe pronosticato un campionato così del San Secondo, sempre in acque tranquille e salvo in largo anticipo. Felice di essere stato smentito, inevitabile premiare l’allenatore, un tecnico esperto e pacato, non uno di nome ma di sostanza, che ha tirato fuori il 110% da tutti i suoi ragazzi. E riportato entusiasmo nella piazza.
Giovanni Gasparini (Berceto)/Giorgio Ghillani (Medesanese): 7,5
Due salvezze diverse, ma altrettanto belle. Gasparini a Berceto ha visto di tutto, e ha dovuto far giocare spesso le riserve delle riserve, ma con il suo spirito battagliero e una condizione crescente ha centrato l’obiettivo. Più costante Ghillani a Medesano, che ha guidato il suo giovane e inesperto gruppo a un campionato tranquillo, con qualche giornata “super”, tipo la vittoria con la Fidentina.
Andrea Balboni (Borgo San Donnino): 7
Premiato con la panchina di una società ambiziosa e importante come il Soragna, hamostrato anche quest’anno di che pasta è fatto. Dopo aver “costruito” Il Cervo, quest’anno è stato profeta in patria al Borgo San Donnino, secondo in campionato e finalista in coppa. Per fortuna in Terza categoria arrivare secondi è come vincere ed è arrivato il giusto salto di categoria.
Stafano Pompini (Salsomaggiore): 6,5
Arrivato a 11 gare dalla fine ha preso in mano una squadra in grande difficioltà e con gli acquisti di grido che non rendevano. Lui si è affidato alla vecchia guardia, ha motivato il gruppo e portato 16 punti in 11 match, non senza scelte rischiose. Ai playout la sua carica e una Rubierese fuori condizione hanno portato la salvezza. Non sarà confermato ma lo meriterebbe.
Giulio Mora (Levante): 6
Dopo aver portato la Biancazzurra di Sorbolo dalla Terza categoria alla Prima categoria sta provando a fare altrettanto nella vicina Sorbolo Levante. Vincere il campionato quest’anno con questa squadra era il minimo, ma l’idea di un nuovo bel progetto c’è. E Mora ha gran merito.
Stefano Paraluppi (Monticelli): 5,5
Il Monticelli aveva tutto per un campionato di medio-alta classifica, ma alla fine si è salvato dopo una stagione praticamente “anonima”, a suon di pareggi nel finale, molti con squadre rimaste senza obiettivi. Un anno fa era già finito il ciclo, ma lui è rimasto, quest’anno ha saputo che sarebbe andato via a metà stagione e si è limitato a portare i suoi al traguardo minimo. Troppo poco.
Stefano Baldi (Torrile San Polo): 5
L’anno scorso male al Real Val Baganza, che per poco non retrocedeva in Seconda categoria, quest’anno malissimo al Torrile San Polo, dove ha, va detto, preso in mano una squadra già disfatta e in caduta libera. Nonostante la sua esperienza però non ha portato scosse ed è arrivata una mesta retrocessione.
Alberto Canforini (Carignano): 4,5
Stagione molto negativa per il Carignano, che pur avendo avuto un precedente chiuso con un esonero, ha dato ancora fiducia al suo “prodotto”. Ma il carignano di Canforini non ha mai fatto risultati, mentre Montanini, arrivato a metà stagione, ha salvato la squadra senza farle giocare i playout.
Marco Orlandi (Fornovo): 4
Una squadra triste e impalpabile il Fornovo, che pur con buone individualità è stata a lungo in zona retrocessione. La Seconda categoria è stata evitata dopo il suo esonero e l’arrivo di caiulo, che per poco non evitava pure i playout.
GIOCATORI
Davide Valla (Fidentina): 9
Ha sempre segnato tanto e in Promozione probabilmente non c’è giocatore che come talento gli si avvicini. Quest’anno però alla Fidentina si è superato: capocannoniere con 23 gol, sempre in prima linea per la Fidentina, bravo ad adattarsi a tutti i ruoli dell’attacco, altruista quando è servito, uomo squadra. Aveva chiuso male al Pallavicino, si è rifatto alla grande!
Matteo Rastelli (Pallavicino): 8,5
Se a 38 anni suonati il capocannoniere del campionato di Eccellenza è sempre lui un motivo ci sarà. Ben 24 gol, abile e scaltro come nessun attaccante della storia parmense, quest’anno ha anche avuto numerosi momenti di altruismo visto che anche Silvestri ha segnato che è un piacere. Il migliore.
Luca Matteassi (Fidenza): 8
Più di Franchi, che pur eha segnato un gol a partita, è stato lui a trasformare il Fidenza e guidarlo alla “quasi rimonta”. Un satanasso sulla sinistra, immarcabile: ha sfornato cross e assist con la naturalezza con cui un pasticciere sforna dolci. Altra categoria.
Luca Montali (Colorno)/ Marco Provenzano (Salso): 7,5
A pari livello, anche se i campionati sono stati molto diversi. Montali è stato la conferma, e ha segnato 20 gol senza rigori. Se non avesse “anticipato” le vacanze sarebbe più su. Provenzano la sorpresa, perchè, all’esordio in Eccellenza, la salvezza del Salsomaggiore è buona parte merito suo. E se avesse giocato di più all’andata forse sarebbe arrivata prima.
Alessandro Moretti (Valtarese): 7
La Valtarese ha faticato a salvarsi ma ce l’ha fatta, e gran merito è del suo centrocampista tuttofare, ormai una colonna granata. In doppia cifra con le reti per la prima volta in carriera, ha fatto la differenza e segnato anche nei playout.
Roberto Fabbi (Viarolese): 6,5
Se Ballotta è stato “l’utilizzatore finale” è giusto dare atto che ha avuto alle sue spalle un vero e proprio “fabbricatore di assist”. 30 anni, nessuna parentela con la Seconda categoria, numero 10 fatto e finito che purtroppo non ha sfondato, Fabbi ha trascinato la Viarolese anche con diversi gol decisivi.
Marco Mirri (Fidentina): 6
Contributo costante alla causa e pure qualche gol. Poco altro da aggiungere, anzi solo una domanda ai lettori: conoscete qualcuno a Parma che negli ultimi anni ha vinto più titoli di lui?
Michele Compiani (Noceto): 5,5
Spesso, è vero, si è trovato a predicare nel deserto, e non sempre scendere di categoria è semplice, ma da uno come lui, che come qualità potrebbe benissimo giocare in Eccellenza, è sempre lecito aspettarsi qualcosa di più. Specie quando la palla scotta. Il Noceto ha fallito l’obiettivo e lui pure.
Niccolò Morsia (Valtarese): 5
Aveva un’eredità pesante, quella di Micheli, e resta una dei giocatori più talentuosi della provincia. A Borgotaro aveva tutto per poter far bene e la società lo ha aspettato, sperando trovasse la miglior condizione. Ha fato la differenza solo a tratti: troppo poco!
Andrea Orlando (Fidenza): 4,5
In due stagioni non è mai stato in grado di ritagliarsi una maglia da titolare, pur potendo giocare esterno alto o basso e pure interno di centrocampo. Molto spesso ha “scaldato” la panchina e a dicembre la società ha pensato bene di lasciarlo partire.
Daniel Pane (Salso): 4
Arrivato a dicembre per salvare il Salsomaggiore a suon di gol, stacca gli altri due “salvatori della patria” Morello e Saccani come delusione. Spesso infortunato, deludente, quasi mai pervenuto in zona gol: il Salso si è salvato ma lui ha fatto poco per aiutarlo.