Era il 9 maggio del 1990 quando una squadra di pallavolo di una piccola città conquistava tutto il possibile, in Italia e nel mondo: Coppa Italia, Coppa delle Coppe, Mundialito e Supercoppa europea. Era l’ultimo atto di una stagione mai più ripetuta della Maxicono Parma: un club composto da grandi campioni, da una vera “generazione di fenomeni” e chi ha vissuto quei giorni di gloria non può certo dimenticarlo. Lo sa bene Andrea Aiello, l’ultimo capitano della Maxicono ospite di Roly Kornblit nella quarta puntata di “Snaps – Oltre lo sport”, in onda lunedì 23 marzo alle 20.00 su Sportitalia (visibile in chiaro e gratuitamente al canale 60 del digitale terrestre oppure in HD per chi possiede una Smart Tv).
A distanza di quasi trent’anni per Aiello il ricordo è sempre vivo e ripercorrere quell’epopea è ancora emozionante. “La Maxicono del Grande Slam era una squadra simbolo – dice Aiello – e il 1990 è stato un anno incredibile, un anno capolavoro. Ero il numero 11 – ricorda – e nella squadra c’erano campioni come Giani, Zorzi, Bracci, Gravina, giocatori di alto livello e da cui ho appreso molto non solo dal punto di vista tecnico ma anche personale. Tra noi c’era un’armonia totale” – aggiunge. “Insieme abbiamo fatto un’impresa storica”.
Poi il tempo passa, arrivano i grandi investimenti, una stagione si chiude e il volley non è più lo stesso. La nascita della Polisportiva Milan che riunisce diverse discipline e acquisisce squadre e giocatori cambia lo scenario del volley italiano. “Milano significa soldi, Berlusconi e l’inizio di una nuova era – ricorda Aiello – quella di una pallavolo di alto livello con uno sponsor molto importante come Mediolanum che voleva vincere tutto. Milano ha preso tanto da Parma, ha fatto investimenti importanti, mai visti fino ad allora nella pallavolo, ha acquistato giocatori a fior di milioni, miliardi nel caso di Zorzi. Però non sempre portando via tanti giocatori formi una squadra” – puntualizza l’ex capitano della Maxicono. “Puoi formare individualità, formi un gruppo ma non sempre formi una squadra: una squadra è un’altra cosa. E Milano non a caso non ha mai vinto lo scudetto: questa è la legge dello sport”. – conclude.Nel corso della sua intervista con Roly Kornblit Aiello ripercorre i primi passi mossi nella palestra di San Benedetto, gli inizi della sua carriera, i fasti con la Maxicono ma anche gli anni del cambiamento, la sua avventura con Cariparma, fino alla drammatica chiusura della società Pallavolo Parma.
“Per me è stata una grande delusione – dice Aiello. Per una squadra con una storia come la nostra uscire di scena per qualche centinaio di migliaia di euro, in un contesto in cui ci sono investimenti milionari, e non aver trovato un pool di sponsor è stato un peccato. Forse se ci fosse stata una maggior attenzione mediatica per questo problema un pool di sponsor si sarebbe trovato. Non lo so. Sarebbe bastato poco, un investimento minimo per avere un grande risultato. Sono stato molto deluso – ripete – e mi dà ancora molto fastidio parlarne”.
Adesso nella città di Parma la grande pallavolo manca ormai da tanti anni. “Oggi i giovani a Parma fanno fatica ad avere come punto di riferimento una squadra di pallavolo come lo è stato per me”, sottolineando come il calcio invece sia più attraente per i ragazzi rispetto agli sport minori. Suo figlio, però, nonostante un iniziale interesse verso il rugby, ha deciso di seguire le orme paterne e di giocare a pallavolo. E chissà che la grande storia non si ripeta.