San Vito dei Normanni, in Puglia, è stata una trasferta molto particolare per il Terre Verdiane Volley alla sua seconda stagione in Lega Pallavolo Serie A Femminile. Non solo per la sfida salvezza conquistata contro il Cedat 85, ma per le condizioni ambientali in cui si è giocato e il contesto d’approccio alla partita, non esclusivamente limitati al proverbiale insidioso clima, caldo ma corretto, che si respira al PalaMacchitella.
Tornarne vincitrici, con un tondo 0 a 3 e tre punti pieni, ha un sapore che va oltre, molto oltre, la semplice posizione in classifica.
Costanza Manfredini, la quale di questa squadra è la schiacciatrice di punta, in un momento di distensione, lo svela, con spontanea sincerità, dopo un allenamento di questa settimana senza impegni agonistici (domenica il campionato è fermo, si riprende la successiva, con l’impegno casalingo contro il Volley Soverato), mentre si sta dirigendo su un set fotografico invitata da iVolley, il settimanale della Federazione Italiana Pallavolo, a vestire, per gioco, i panni da modella.
“A San Vito siamo state bravissime, soprattutto nell’aiutarci tra di noi, perché è noto come sia difficile giocare in quel campo con un migliaio di persone attorno, le quali fanno un gran bel tifo rumoroso. Dialogare tra compagne su quel parquèt è davvero impossibile. Siamo state brave a farlo mentalmente, con lo sguardo. Erano gli occhi di chi in corpo ha un forte desiderio di dimostrare quanto non si sia mediocri, ma giocatrici – racconta la Manfre – di un buon livello, in grado di giocare, tutte, ognuna di noi, in questa categoria, ben figurando. Quel pubblico, da sempre arma vincente delle pugliesi, in un certo modo, ci ha agevolato, proprio nel tramutare in forza e in spinta quel possibile timore che poteva assalirci, e, poi, dopo la vittoria del primo set e la conduzione del secondo, per riversarsi contro le stesse padrone di casa, in una sorta di contestazione, nei confronti, soprattutto, di alcune giocatrici, caricandole di troppa tensione”.
Costanza ci tiene a farsi interprete di un pensiero comune a tutto il gruppo delle ragazze verdiane, con destinatari ben precisi, con cui condividere, più che in altri momenti, il sorriso di questo successo.
“Se la nostra gara, in quel catino, si è indirizzata bene, per, poi, concludersi benissimo, tanto merito va, in questa occasione, più che in altre, al nostro allenatore, Marco Botti, e al suo vice, Davide Zanichelli, i quali, con la loro esperienza e la loro capacità di non lasciarsi minimamente condizionare –confessa la Manfredini – dall’ambiente e da altri fattori esterni. Sono rimasti tranquilli, ci hanno infuso la serenità giusta, senza ridursi esclusivamente alla fredda lettura di ogni situazione di gioco, riuscendo a caricarci a dovere. Quando hai tecnici con questo profilo umano, vai dappertutto, non hai paura di nulla, malgrado le difficoltà che ti attorniano”.
Detto da lei, attaccante dalle doti tecniche imprescindibili, la quale per una manciata di partite, per scelta tecnica, è stata tenuta in disparte, in panchina, ha un valore aggiunto.
“Non scherziamo, quando fai parte di una squadra lo sei fino in fondo. Si ragiona con il noi, non certo con l’ego personale. In quel frangente si doveva cambiare, era doveroso provare soluzioni nuove, per sbloccare la nostra stasi, che durava troppo a lungo. Marco, Davide e Alberto Raho, l’altro nostro tecnico,sanno farti partecipe di decisioni che, proprio per questo loro modo di avvicinarti e di trasmetterti, non si avvertono per nulla dolorose. Anzi, ti stimolano” – replica immediatamente la Manfre, la quale, in perfetta corrispondenza, puntualizza e ammonisce:”Ora, però, non dobbiamo illuderci di esserci già salvate per aver vinto a San Vito. Anzi, tutt’altro. Se cadiamo in questo errore siamo finite, precipitiamo nel baratro. Ricordiamoci che siamo solo alla seconda giornata di ritorno e che abbiamo ancora undici partite da giocare. Non è terminata. Si deve guardare avanti, approfittare di questo successo, per inserire una bella marcia decisiva”.
Con la mente che corre e riporta alla scorsa stagione, seppur il quadro generale avesse sfumature d’entusiasmo differenti, sulla scia della promozione dalla Serie B1 nella precedente annata agonistica:“L’affermazione di San Vito potrebbe diventare come quella di un anno fa a Mercato San Severino, in casa di una diretta concorrente per la salvezza, che diede la stura a una serie di prestazioni decisive e definitive per chiudere il conto con l’obbiettivo della permanenza in Serie A2”.
Ricordi che sbucano da quel cassetto che è il cuore. Non fanno male. Anzi …
Fontanellato, 19 Gennaio 2013