Le Zebre sono uscite con le ossa rotte dalla sfida di ieri con gli Ospreys ma a rompersi, ahimè, seriamente sono stati i due giocatori parmensi usciti anzitempo: Andrea Manici e Marcello Violi. Una clamorosa e sfortunata coincidenza che terrà lontano dalle gare i due giocatori azzurri per molti mesi. Il tallonatore era uscito in barella con le mani giunte a coprire il volto e da quel gesto si era intuito fosse qualcosa di grave. La risonanza odierna ha confermato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro: niente 6 Nazioni e stagione da considerarsi finita. Manici verrà operato in settimana. Più o meno la stessa sorte potrebbe toccare a Violi, scivolato in un tentativo di creare superiorità nella trequarti avversaria nella parte finale della partita e poi placcato. Violi è uscito sulla sua gamba “buona”, e quella sinistra sollevata, sorretto dai sanitari parmigiani. Il mediano di mischia verrà sottoposto mercoledì a risonanza magnetica anche se la prima diagnosi parla di un infortunio simile a quello del compagno (nella foto ZebreRugby i due giocatori in azione con i Worcester Warriors) ma al collaterale che, però, potrebbe essere solo lesionato. Per certezza e tempi, verosimilmente inferiori a quelli del compagno, occorre attendere l’esito dell’esame strumentale.
Decisamente meno grave l’infortunio di Dries van Schalkwyk, non in lista gara ma inserito titolare all’ultimo momento, vittima di un leggero stiramento e uscito in contemporanea a Manici al 24′ del primo tempo : per lui, in ogni caso, niente doppia sfida con i francesi de La Rochelle in Challenge Cup e a rischio anche la gara d’andata con Treviso del prossimo 27 dicembre a Parma.
Anche per Quentin Geldenhuys l’assenza è di parecchie settimane. Il seconda linea è stato operato venerdì scorso al tendine del bicipite brachiale e necessita di un mese solo per rimanere col braccio immobilizzato al quale andranno sommati i giorni di riabilitazione a seconda dell’andamento della suturazione.