Soddisfazione, nonostante l'eliminazione, in casa Crociati Rfc per l'obiettivo playoff centrato e per due buone semifinali. Ora via alle manovre per provare a rompere alcune resistenze e trovare l'accordo per formare una squadra unica.
Non c’è mestizia in casa Crociati Rfc nel dopo partita del Battaglini ma consapevolezza di aver disputato un ottimo campionato e due partite di semifinale all’altezza dello squadrone Rovigo. Qualche episodio non ha girato a favore come quello della meta divorata da Fa’atau «Ehhh … probabilmente avrebbe fatto venire più di qualche dubbio a loro e quindi sarebbe stata una partita diversa. Peccato» ammette Filippo Frati «Loro nel primo tempo non sono mai stati pericolosi. In occasione della loro prima meta non so cosa sia successo, di lì non dovevano passare: certe disattenzioni le paghi a caro prezzo. Però rimpianti non ne abbiamo: onore ai ragazzi che si sono battuti fino alla fine come avevo detto e come si è verificato. Purtroppo abbiamo pagato un’andata in cui gli episodi hanno segnato in maniera pesante tutta la semifinale». C’è comunque una buona base di partenza per il futuro «Sicuramente, noi non possiamo che migliorare; questa squadra, il blocco più consistente, fra cinque anni sarà ancora abbastanza giovane, Rovigo invece avrà un problema di età». Se gli si chiede del suo futuro, dovrebbe essere a Prato se, riferiscono fonti toscane, l’accordo economico verrà trovato «Domani ho la comunione di mio figlio» è la battuta con cui liquida l’argomento il tecnico nocetano.
Salvatore Sau, il direttore sportivo dei Crociati Rfc, confessa che «Il loro vice allenatore dopo la partita mi ha detto che non erano affatto tranquilli e che se avessimo segnato la meta con Fa’atau per loro sarebbe stato un bel problema. Io sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto in campionato con l’obiettivo raggiunto ma anche in queste due partite che secondo me abbiamo disputato molto bene». Il ds sposa le parole del suo tecnico sul futuro di questa squadra … ma quale? Perché nonostante il presidente dell’Amatori Bandini dopo la riunione colornese di una quindicina di giorni fa avesse detto “noi andiamo da soli”, vi sono comunque lavori in corso per far nascere una nuova franchigia, come scritto nei giorni scorsi, “a sé stante” e non più un accorpamento «Abbiamo degli ottimi giocatori dell’Under 20 e dunque cominceremo a lavorare per il prossimo futuro. Con che squadra? Io personalmente mi auguro che la manovra porti ad una squadra unica perché non possiamo permetterci di disperdere energie, situazioni economiche eccetera. I tempi credo siano maturi per andare in questa direzione, quella di una sorta di squadra franchigia; io al momento la vedo più sì che no. Dovevamo far finire il campionato, ora a bocce ferme ci metteremo lì a lavorare per riuscire a mettere assieme tutti i tasselli». Non è un mistero che sia gli Aironi, la cui anima è nel GranDucato, sia a livello di ex dirigenti nocetani ora in federazione, Daniele Reverberi, spingano per l’unione e probabilmente verranno allentate anche le ultime resistenze.