Il presidente federale Dondi e quello di Cariparma Fassati hanno portato il loro saluto alla città Â . Dondi "tifa" per una squadra sola a Parma, e si sta lavorando per questo nonostante alcune resistenze annunciate un paio di settimane fa.
Parma saluta gli Azzurri, gli Azzurri saluteranno la costruenda cittadella del rugby. Il saluto ufficiale alla città è stato dato questa mattina dal presidente federale Giancarlo Dondi e dal presidente Cariparma Ariberto Fassati al ridotto del Teatro Regio, entrambi orgogliosi, chi per un motivo chi per un altro, di poter ospitare gli azzurri a Parma fino a giovedì. E’ stata anche l’occasione, da parte del dott. Fassati, per confermare l’accordo di sponsorizzazione di Cariparma fino al 2015 «Dondi è un negoziatore duro ma leale» ha rivelato il presidente di Cariparma «e mi sono reso conto che gode di grande stima e simpatia all’estero. Ci auguriamo che i risultati della nazionale siano almeno pari all’aumento dei costi di sponsorizzazione». I tre motivi che hanno spinto l’Istituto di Credito ad arrivare ai 10 anni di sponsorizzazione sono «Primo che la nostra banca privilegia le operazioni di medio-lungo termine che sono quelle che possono dare i migliori frutti, secondo che crediamo e ci riconosciamo nei valori del rugby e terzo che la nazionale piace perché è una nazionale simpatica». La simpatia fa sempre bene ma anche un po’ di sostanza in più non guasterebbe, aggiungiamo noi. Il presidente Dondi non nasconde le velleità di portare a Parma, stadio Tardini, un test match dell’Italia «Da presidente federale parmigiano non posso che fare ogni sforzo in questa direzione, per me sarebbe motivo di soddisfazione. Punto a far disputare qui una partita dei test match 2012 e vorrei portare una squadra importante anche se lo stadio ha una capienza contenuta». Dondi ha poi omaggiato Fassati con un “Trofeo Garibaldi mignon” in ricordo della prima ed unica, finora …, vittoria contro la Francia nel 6Nazioni.
Nessun acuto nel tempio della lirica; quello ce lo si aspetta sul campo tra qualche mese come hanno auspicato entrambi i relatori. Nel pomeriggio primo allenamento a Moletolo dove gli azzurri, tra i quali vi sono sette esordienti e non sono presenti i big francesi ed inglesi, proseguiranno la loro preparazione sino a giovedì. Tra gli esordienti un paio di elementi degli Aironi che si sono ben distinti nel girone di ritorno di Magners League come Joshua Furno e Alberto De Marchi, due che comunque l’azzurro lo hanno vestito con le giovanili «Io penso che abbiamo degli ottimi giovani, hanno bisogno di fare esperienza internazionale e noi gliela facciamo fare. L’importante è che comincino a masticare il grande rugby, la Magners è lì apposta per “allenarli” a questo. C’è bisogno di più unione tra selezioni e nazionale» continua Dondi che su questo punto ha già cominciato a lavorare se non altro perché Brunel avrà la “residenza” a Parma e per la futura cittadella del rugby «Parma se lo merita, stanno facendo un grosso lavoro a livello di rugby di base, hanno appena vinto uno scudetto con l’Under20 dei Crociati, con la femminile U16 di Noceto, l’U18 Amatori sta lottando per arrivare in finale così come Rugby Parma e Academy Noceto stanno lottando nell’U16. Parma si è svegliata, pensa meno al vertice e più alla base e questo mi fa piacere; è anche ciò che serve alla federazione».
Inevitabile, a questo punto, scivolare sull’attualità della situazione domestica col discorso “caos” Rugby Roma e il busillis parmigiano «Una situazione» dice Dondi «che è figlia del Super10 e del suo semi professionismo, poi è arrivata la crisi».
Riguardo a Parma risulta evidente come l’ “andiamo da soli” espresso dopo la riunione colornese di un paio di settimane fa fosse fatta per smuovere le acque visto che in casa Crociati c’è un’anima cui non dispiacerebbe continuare, pure a lei, da sola; ed infatti il parmigiano numero 1 del rugby italiano tira la volata, insieme al consigliere Reverberi e all’ala “colornese-aironiana”, per una soluzione diversa, unica «Io la vedo positivamente sempre se viene fatta con lo spirito che si faccia una squadra di vertice seppur “amatoriale” e che poi tutte le squadre facciano la loro attività». Ergo, nessun accorpamento stile GranDucato e Crociati bensì una sorta di Aironi 2 (ricordate il 27 Marzo 2009 a Moletolo?), con un’identità a sé stante ma che inevitabilmente coinvolgerà qualche dirigente attuale, e con le quattro realtà che continueranno nel loro percorso sia seniores che juniores «E’ una piccola franchigia, in sostanza». Si sta lavorando quindi per chiudere l’epoca delle stracittadine. Per poter fare la squadra gli elementi ci sarebbero (da scudetto?), anche se Trevisan ad esempio si accaserà agli Aironi e Iannone tornerà in Veneto giusto per dirne un paio; si tratta di vedere come le varie sinergie ed il lavoro neanche tanto nell’ombra a livello federale porterà alla sua conclusione. Se intanto volete sbizzarrirvi con l’eventuale nuovo nome: Duchi? Ducato Rugby? O dopo gli Aironi arriveranno le Nutrie?
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