Intervista semiseria col forte centro ex Noceto appiedato, si fa per dire, da un infortunio al polso.
Sarebbe stato interessante rivederlo all’opera contro la squadra che lo ha cresciuto, che ne conosce a menadito le caratteristiche e con la quale ha toccato i vertici del rugby italiano. Un polso ingessato, però, non consentirà a Denis Majstorovià„‡ (rigorosamente con l’accento) di scendere in campo domenica al XXV Aprile di fronte ai suoi, una parte, ex tifosi con la maglia della capolista Prato nel big match dell’ottavo turno di campionato «Cavolo sì, era l’unica partita dell’anno che volevo giocare, quasi; niente dai, giocherò il ritorno spero». Un infortunio occorsogli in allenamento che dovrebbe tenerlo lontano dal terreno di gioco fino a metà gennaio. L’ex azzurrino, convocato anche con la A, era destinato ad essere uno dei punti di forza della linea arretrata crociata ma anziché assaporare la gioia dell’esordio in massima serie coi suoi compagni di lungo corso, e provare a vendicare, seppur sotto (quasi) mentite spoglie, la sconfitta nella finale promozione di due stagioni or sono, ha scelto i toscani nonostante i tentativi di Filippo Frati di trattenerlo «Scelto … Noceto fino ad allora era il massimo per me però quando parlai con Pippo non si sapeva se sta fusione si faceva o meno, che budget c’era; fino all’ultimo purtroppo non ho saputo nulla e Prato nel frattempo mi aveva fatto una bella proposta; quando mi hanno detto qualcosa ormai era troppo tardi. Sono andato via per quello».
Proviamo a giocare col dualismo che lo investe.
Frati e De Rossi, nocetano e livornese due bei ceppi sanguigni: chi dei due “castiga” maggiormente? «Eh, direi Pippo, in assoluto. Ma anche per il bene della squadra. Anche qui c’è un gran gruppo, si lavora bene. L’ultima stagione Pippo era molto più severo; non si poteva uscire durante la settimana, festeggiare solo dopo la partita invece prima, parlo per me, magari qualche uscita in settimana la facevo. Però i risultati sono arrivati, quindi».
Migliore la linea trequarti crociata o pratese? «Quella dei Crociati è davvero molto buona perché è rimasto Seba (Damiani, ndr), hanno ripreso Woodman e con Fa’atau formano una bella coppia, poi c’è Iannone … Anche la nostra nonostante tutto non è male. Adesso sta bene anche Ngawini che è molto forte, Rima dà sicurezza, poi c’è Mafi, il tedesco; vedremo domenica». In Challenge Cup finirete con più punti voi o i Crociati? «Ehh … Noi abbiamo vinto col Connacht … spero noi, dai – è giù una risata – che domanda. Se fossi nel Noceto … ». Bastava essere obiettivi, non tifosi; che diamine!
Da queste parti potremmo rivederlo magari fra un paio d’anni ma a zonzo perché nel mirino, e ne ha ben donde, c’è il terreno della Magners League «Ma, io ho un contratto di due anni con opzione per il terzo e qui sto bene; diciamo che se dovessi cambiare opterei non per un’altra di Eccellenza ma a qualcosa di un livello più alto». Non è difficile provare ad indovinare che il sogno sarebbe una finale scudetto Prato-Crociati «Sì. Mi piacerebbe molto». Ma se, nel caso, dovessero vincere i Crociati … (risata, sua) «Ben venga ma che vinca il migliore». Quindi da nocetano ormai acquisito non gli dispiacerebbe più di tanto … «Beh va beh dai … ma un po’ poco» è giù un’altra risatina.
Per chiudere: laggiù sei circondato di cinesi, non ti manca un po’ un indiano? «Ah ah ah ah, molto molto; Singh mi manca molto. Tre anni li ho passati con lui, due abbiamo anche diviso l’appartamento; ci sentiamo spesso, ogni fine settimana vado su a trovarlo». Se i Crociati dovessero vincere e stante l’autorizzazione di Filippo Frati a festeggiare dopo la partita, Denis potrà recuperare un po’ di ore “perse” nella scorsa stagione …