Previsto il ricorso ad otto uomini in panchina, di cui tre di prima linea. L'Italia si adeguerà Â con una variante
Mischie no contest, addio. Questo è l’intendimento dell’International Rugby Board che oggi ha modificato la Laws 3 con l’inserimento in panchina dell’ottavo giocatore, una prima linea, onde evitare il rischio di giocare parte di gara con la mischia no contest, evento mortificante del gioco del rugby che tanto ha fatto discutere nello scorso campionato con prese di posizione, a ragion veduta, dell’ex tecnico della Rugby Parma, Andrea Cavinato. Attenzione però: non è un’imposizione, in quanto ogni Federazione ha la giurisdizione sui propri match. Quella francese, ad esempio, già lo ha sperimentato con successo nella passata stagione.
In Italia, nell’ultimo Super10 ne abbiamo viste troppe di no contest ed alcune hanno lasciato assai perplessi circa “l’autenticità” del bisogno. Anche l’Erc e la Magners League potranno beneficiare di tale modifica, anche se non sono campionati nazionali ma tale misura, però, non si applicherà ai test internazionali, precisa l’Irb. Discrezionalità dunque, ma si rischia un’applicazione a macchia di leopardo che non gioverebbe. La Rfu, la federazione inglese, ha già fatto sapere di voler far sua la regola; sarebbe il caso che anche in Italia ci si adeguasse. Il presidente Dondi conferma «Noi siamo stati i primi sostenitori, insieme ai francesi, di questa modifica. E’ un modo per evitare “furbate” perché, diciamocelo, in qualche caso le no contest sono state tattiche più che di necessità. Noi adatteremo la regola alle nostre esigenze. Non obbligheremo i 23 giocatori a referto, che vorrebbe dire appesantire i bilanci societari; se una squadra vuol mettere tre uomini di prima linea nei sette in panchina per poter ovviare, bene, altrimenti giocherà con uno in meno».