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Rugby

Zebre, passato e presente con Salvatore Bonetti

Zebre, passato e presente con Salvatore Bonetti

L'ex terza linea della Rugby Parma era ieri al XXV Aprile per la cerimonia di consegna delle maglie ai giocatori per la sfida con Munster. "Nei miei anni a Parma sono cresciuto come persona"

2013: ritorno al futuro. Nel 1973 le Zebre nascevano ufficialmente sul campo con la prima partita disputata a Milano. Allora era un piacere; oggi è un dovere, oltre che un piacere. Ieri al XXV Aprile si è suggellata l’unione tra quelle Zebre e le attuali. A consegnare le maglie indossate contro Munster c’erano uno dei fondatori di quella selezione a inviti, Roberto Tullio Ferrari, e uno di coloro che rispose a quegli inviti: Salvatore Bonetti. Classe 1949, 34 caps azzurri, Bonetti era un terza linea cui piaceva correre palla in mano e anche in difesa si sentiva eccome: non a caso il suo “nick” era “Nembo Kid”. Nella sala riunioni, ai giocatori, prima della consegna delle maglie, ha detto di essere orgoglioso di trovarsi lì per quella cerimonia chiudendo con una frase ad effetto: «Il rugby è un questione di testa e di cuore. Se voi mettete queste due cose insieme, chi è più forte di voi?». Il significato di essere lì per la consegna delle maglie ai giocatori di oggi lo spiega lo stesso Bonetti: «E’ un ricordo ma sono cose che nel nostro mondo rugbystico dovrebbero essere la normalità perché anche nel mondo evoluto delle nazioni e dei club più importanti quello di invitare un vecchio giocatore a dare le maglie è una consuetudine; speriamo che anche in Italia prenda piede sempre più: ha già iniziato la nazionale con Brunel, ora è una bella sorpresa anche alle Zebre». Con le Zebre d’antan, le partite avevano un sapore decisamente diverso, inviti cui era facile dire sì perché: «Era un modo per giocare più liberamente e divertirsi. Chi aveva voglia di fare era libero. Una bella esperienza, mi sono divertito molto. Prendavamo spunto dai Barbarians il cui spirito era quello di non far morire mai la palla: noi cercavamo di emulare quei grandi campioni». Bonetti e la Parma ovale si sono già conosciuti. Dal 1972 al 1974 vestì i colori della Rugby Parma. Una prima stagione difficile chiusa mestamente con la retrocessione in serie B ma prontamente dimenticata con l’immediata risalita nella massima divisione. Leggete le parole di “Nembo Kid” al proposito e segnatevele: «Io l’anno successivo alla retrocessione dovevo rientrare a Brescia ma considerato che mi sentivo in colpa per un trentesimo o giù di lì di quella retrocessione ho detto “mi fermo qui”; e abbiamo perso solo una partita, l’ultima a Milano contro l’Amatori per una meta del tallonatore Stagno». Di quegli anni a Parma: «Ho sempre detto che mi hanno fatto crescere innanzitutto come persona, mi hanno dato l’opportunità di conoscere tante persone di un certo spessore, di un certo livello che poi mi hanno aiutato, col loro ricordo, ad andare avanti tutta la vita. Ora sono qua tranquillo e beato in mezzo a tanti amici». Promette che tornerà a vedere le Zebre: «Sicuramente».

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