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Amatori Rugby, Viappiani: Dobbiamo avere fame agonistica

Amatori Rugby, Viappiani: Dobbiamo avere fame agonistica

A pochi giorni dal debutto in campionato, rivolgiamo qualche domanda a Roberto Viappiani, classe 1979, proveniente dal Rugby Noceto F.C., da quest'anno assistant coach dell'Amatori Parma Rugby.

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Roberto, prima di allenare, la tua carriera di giocatore è stata piuttosto intensa…

Ho iniziato a giocare nel 1991, poi, a diciotto anni ho esordito con il Rugby Noceto in serie A, quindi ho indossato le maglie di Gr.A.N. e Rugby Colorno fino al mio ritorno a Noceto, dove ho conquistato in cinque anni ben quattro promozioni, dalla serie C fino alla serie A1, con la squadra allenata prima da Umberto Laneri e poi da Filippo Frati.

Poi hai deciso di mettere la tua esperienza al servizio dei più giovani.

Infatti la mia carriera come allenatore inizia con i bambini più piccoli, quelli che per la prima volta assaporano un campo da rugby…Questa esperienza mi ha arricchito molto sotto l’aspetto della cura e della sensibilità a livello psicologico del giocatore, che inizia uno sport estremamente bello, ma allo stesso tempo complesso, imprevedibile e decisamente molto duro.

Infine sei diventato allenatore senior.

Nel 2010 ho allenato il Rugby Noceto assieme al neozelandese Peter Lewis, ottenendo la promozione dalla serie C elite alla B. Nella stagione successiva ho continuato il mio percorso insieme all’argentino Federico Maida, disputando un buon campionato…

E incassando due sconfitte…Scherzo, ma a proposito della rivalità che divide (e unisce) i nostri colori, ti è dispiaciuto trasferirti?

Quest’anno la scelta di lasciare Noceto non è stata facile…Per uno come me che ha il “Don Chisciotte” tatuato sul cuore! Ma la vita è fatta di continui stimoli ed emozioni, ed è per questo che ho scelto di fare parte dell’Amatori Parma Rugby, e spero di essere supportato da una società che, rivalità goliardica a parte, ho sempre ritenuto una delle migliori d’Italia, estremamente seria ed organizzata.

L’allenatore Riaan Mey è una tua vecchia conoscenza, vero?

Sì, e questo è il motivo più importante che mi ha portato qui. Con lui ho condiviso molte battaglie sul campo, da giocatori (lui col numero 8, io col 9), nelle quali ho imparato molto da lui. Penso che lavorare assieme sia per me una grande opportunità per una crescita tecnica e professionale. Riaan è una persona con una grandissima professionalità e serietà, che stimo molto, sia sul campo sia come uomo.

Con lui hai curato la nostra preparazione fin dall’inizio: sei soddisfatto dei ragazzi? Siamo pronti per l’avventura?

Il lavoro svolto è stato molto intenso, ed eseguito con grande professionalità da parte dei ragazzi, che hanno risposto bene al nuovo impegno ed al sacrificio richiesto loro quest’anno, necessario per affrontare un campionato di un livello superiore. Ma il lavoro duro paga: infatti, fin dalle prime amichevoli di buon livello, la squadra si è distinta egregiamente, adattandosi ai nuovi ritmi di gioco e ad una fisicità ben più elevata rispetto alla scorsa stagione. Credo che i ragazzi abbiano tutte le carte in regola per disputare un ottimo campionato, anche grazie all’innesto di nuovi elementi, in particolare di giocatori provenienti dalla giovanile, che sicuramente daranno un apporto di energie fresche importanti.

Domenica l’Amatori in trasferta con il Rugby Paese. Al di là del risultato, che speriamo essere soddisfacente, cosa vorresti vedere da parte della squadra a livello di mentalità?

Spero che già fin da domenica il gruppo risponda bene al nuovo impegno. La squadra ha raggiunto fin da subito un’ottima coesione, o, come preferisco definirlo io, un ottimo team building. Dai ragazzi mi aspetto che dimostrino di avere quella fame agonistica, necessaria per sentirsi protagonisti dal primo al trentaduesimo della rosa, che costituisce la mentalità giusta per un campionato conquistato con sacrificio ed impegno.

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