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Parma Calcio

IL GEDE: «Krause ha entusiasmo e Liverani è votato all’attacco»

IL GEDE: «Krause ha entusiasmo e Liverani è votato all’attacco»

Ricomincia la serie A e ritorna il Gede Risponde, la storica rubrica di Sportparma firmata dall’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani. Analisi e commenti sulla prima giornata di serie A, sulla sconfitta del Parma contro il Napoli e sulle recenti novità societarie e tecniche.

Ben ritrovato mister. Ci eravamo lasciati con Nuovo Inizio, Faggiano e D’Aversa, ci ritroviamo con tutto un altro Parma. E’ sorpreso?
“Buongiorno a tutti gli amici di Sportparma. Si sapeva che la società avrebbe venduto. Non conosco i motivi dell’abbandono di Faggiano, ma quello di D’Aversa può essere una conseguenza. Krause è una bella figura, mi sembra entusiasta e coinvolto nel nuovo progetto Parma. Non lo conosco, ma negli Stati Uniti fa calcio e quindi ha una certa idea. E’ una buona cosa, considerando la volontà dei soci di Nuovo Inizio di mollare. E poi è bene non fare grandi promesse, vuol dire che ha le idee chiare. L’augurio è che possa costruire qualcosa di solido e duraturo”.

Che effetto le ha fatto vedere mille tifosi all’interno del Tardini?
“E’ comunque un inizio, sebbene il calcio con i tifosi sia un’altra cosa. Al Tour de France c’erano migliaia di persone per strada e tutte con la mascherina. Questo per dire che negli stadi potrebbe entrare qualche spettatore in più”.

Come vede l’era Liverani?
“Vista la partita di ieri le premesse sono di un gioco votato alla fase offensiva, con la partecipazione di molti giocatori, un atteggiamento tatticamente diverso da quello degli anni scorsi, frutto della differente mentalità dei due allenatori: ripartenze e/o costruzione dal basso. Certo, la squadra è la stessa, ma l’atteggiamento mentale conta molto, ma non è detto che non si possa fare un certo tipo di gioco. Si può giocare con questi giocatori in tanti modi, non credo sia un problema”.

Parma-Napoli che partita è stata?
“Nel primo tempo non ci sono state occasioni, le due squadre si sono annullate, mancava brillantezza nella condizione fisica. In difesa il Parma è sembrato attento, raddoppiava e chiudeva gli spazi, tanto che ha regalato pochissime occasioni al Napoli. Poi l’entrata Osimhene ha travolto il Parma, l’ex Lilla ha fatto vedere tutte le sue qualità. Ha trasformato il Napoli. I gol gli hanno fatti Mertens e Insigne, ma la partita l’ha cambiato lui”.

Il calciomercato chiude il 5 ottobre, quali sono le urgenze del Parma?
“Se il Parma recupera bene Inglese è una buona squadra, però attenzione alla fase difensiva, i risultati si fanno non prendendo gol, con le difese forti. Ci vuole tempo, la squadra deve imparare a difendersi in un certo modo. E il mercato può essere di grande aiuto, proprio in difesa. I singoli giocatori del Parma sono ottimi per l’obiettivo della salvezza. La squadra è in cantiere, come tutte le altre di serie A. E’ un campionato che parte in modo anomalo, col mercato in pieno fermento, le squadre possono cambiare molto o poco”.

Pirlo sulla panchina della Juventus è un azzardo?
“No, la Juve ha sposato un progetto, solo il tempo dirà se è giusto. Pretendere di vedere subito la mano di Pirlo non è facile, lui giustamente ha detto che non è un allenatore da copia e incolla. Dobbiamo aspettare un attimo. Intanto la Juve continua a vincere con grande sicurezza: è vero che nel secondo tempo ha sofferto il ritorno della Sampdoria, ma ha creato tanto. Poteva chiuderla prima. C’è da sottolineare il gran gol di Kulusevski, è un giocatore che darà tanta sostanza alla Juve. E’ una squadra che si muove continuamente, con e senza palla, e ricerca sempre le soluzioni offensive”.

La Roma con Dzeko in panchina non va oltre il pareggio a Verona. E’ un altro esempio di squadra ancora incompleta?
“Sì, Roma e Verona sono due squadre incomplete e con Dzeko in panchina. Occasioni e traverse ma nessun gol. E’ mancata la sostanza”.

Vincono anche Fiorentina e il Genoa dell’ex Faggiano…
“Fiorentina e Torino sono due squadre in cerca di identità. La Viola ha un buon potenziale, il Toro ha subito molto nella ripresa, dopo un primo tempo equilibrato. Vittoria meritata. Ha vinto la squadra che ha fatto più gioco.
Il Crotone è una squadra destinata a lottare per la retrocessione, ma Stroppa deve rivedere il suo crede e non giocare con la linea difensiva così alta. Lui è scuola Milan, con Baresi, Costacurta Maldini, e Panucci è una cosa, ma con gente meno brava è tutto più difficile. Stroppa è un bravissimo allenatore, deve rivedere le sue idee. Anche il Crotone è una squadra in cantiere. Bene il Genoa di Maran, ma saranno gli altri test a dare la proporzione della forza dei rossoblu”.

 

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