Nuovo appuntamento con la rubrica “Il Gede risponde†firmata dall'ex allenatore del Parma Pietro 'Gedeone†Carmignani. Un'analisi approfondita sull'ultima giornata di serie A con particolare attenzione alla sconfitta del Parma con il Milan e al periodo no che sta attraversando la squadra di Roberto Donadoni.
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La sconfitta del Parma con il Milan è solo la diretta conseguenza dell’enorme differenza tecnica tra le due squadre?
Per il gioco espresso il Parma non merita l’attuale posizione in classifica. Detto questo, parliamo della sconfitta di sabato: è evidente che ci sono stati dei problemi di natura tattica, perché Donadoni, schierando il 3-5-2, ha accettato di giocare 3 difensori contro 3 attaccanti (rossoneri). Una scelta sbagliata e rischiosa. Non si gioca 3 contro 3 a meno che non hai una squadra di gran lunga superiore all’avversario; non credo sia il caso del Parma. Soprattutto se in campo hai uno come Ibrahimovic che non puoi certo marcare a uomo, ma neanche con la difesa a 3 come ha fatto il Parma.
Eppure nei primi 15 minuti il Parma era stato superiore al Milan…
Purtroppo il Parma ha subito i gol nel suo momento migliore. Il Milan ha sprecato tanto, Mirante è stato il migliore in campo, ma non c’è stata una netta supremazia. Al Parma mancano i gol di Floccari, un attaccante che in carriera non ha segnato molto. Non è una prima punta e non è Amauri.
Leonardi ha detto di essere fiducioso nelle possibilità salvezza del Parma. Come bisogna interpretare lo sfogo dell’amministratore delegato del Parma?
Le sue parole servono a non abbattere l’ambiente. A tenerlo vivo l’entusiasmo. A non far diffondere il pessimismo. Ma è evidente che domenica prossima il Parma dovrà vincere a Cesena e interrompere la serie di 7 gare senza tre punti. I romagnoli sono alla deriva, la cura Beretta non ha influito. Il Cesena non crede più nella salvezza, si è visto ieri a Cagliari dove ha incassato tre gol.
Le note positive arrivano da Lecce…
Il Parma deve ringraziare Lecce, Novara e Cesena se la sua classifica non è un disastro. Il Lecce ha pareggiato con il Palermo e ha sprecato una grossa occasione di riavvicinarsi alla quartultima. Ma la squadra di Cosmi è ancora viva, così come il Novara, anche se le possibilità salvezza dei piemontesi sono molto basse. Sono convinto, però, che Lecce e Novara (si sfideranno domenica9 daranno filo da torcere a chiunque, fino alla fine.
La Juventus risponde al Milan con una cinquina. Cosa è’ cambiato nella lotta scudetto?
La Juve di ieri è in linea con la Juve della ultime partite. Anche a Genova aveva dominato ma non era riuscita a vincere. Ieri è girato tutto per il verso giusto, complice anche una brutta Fiorentina che Rossi non è riuscito a rivitalizzare. A Firenze è finito un ciclo, ma non credo che i Viola rischino la retrocessione; Firenze è una piazza difficile, Corvino è bravo a scoprire giovani talenti ma poi ci vuole del tempo per farli crescere. Comunque, la lotta scudetto è apertissima. Conte è sempre più simile a Mourinho: continua a parlare di differenze tecniche tra Juve e Milan, ma in attacco ha 4 nazionali, a centrocampo ha Pirlo che è il migliore in Italia in quel ruolo, in porta ha uno dei migliori al mondo…
E’ molto avvincente anche la lotta per il terzo posto. Quale squadra vede favorita?
La grande delusione è l’Inter. Non capisco Ranieri che continua a ripetere che lui è un professionista. Nonm capisco neanche Moratti che dice di voler rifondare la squadra ma non riuscirà a liberarsi di contratti onerosi come quelli di Cambiasso (8 milioni lordi all’anno), Zanetti, Lucio e Stankovic. Quale squadra potrà comprare questi giocatori e pagargli un simile stipendio? La verità è che l’Inter è una squadra rassegnata e con l’Atalanta meritava di perdere. Per quanto riguarda il terzo posto, la lotta è aperta in tutti i sensi e coinvolge tre squadre. Tatticamente l’Udinese è la migliore squadra del campionato; ha un difesa organizzata e le ripartenze degli esterni sono pazzesche. Il Napoli ha qualità ma a volte, come è successo con il Chelsea, paga le giornate infelici dei suoi tre tenori, Hamsik, Cavani e Lavezzi; tutti e tre non hanno ancora la continuità dei grandi campioni. La Lazio, invece, ha tanta qualità ma non è costante. Vince partite difficile ma poi perde a Catanmia. A proposito: Montella è una grande, sta facendo un campionato strepitoso. Non mi stancherò di ripeterlo.