Uno scempio che lascia senza parole ma che rafforza i dubbi e le perplessità estive circa l’inadeguatezza (tecnica, tattica e caratteriale) di questa squadra nel puntare alla serie A.
Il Parma cade a Como sotto i colpi del solito Cerri e di Arrigoni. Finisce 2-0. Sconfitta senza attenuanti (compresa l’espulsione di Circati nella ripresa), simili a tante altre, cioè con il possesso palla (60%) e pochissimi tiri in porta. Una sconfitta vergognosa perché in campo si è vista una (non) squadra senza cattiveria, senza anima, con lo sguardo spento e arrendevole. Pecchia dovrà dare delle spiegazioni plausibili, anche delle sue folli scelte iniziali, in primis l’impresentabile Charpentier.
Il Como ringrazia e porta a casa tre punti pesanti (settimo risultato utile) che aprono le porte al sogno playoff, un sogno impensabile fino a poche settimane fa.
NOVITA’ CHARPENTIER – Pecchia rispolvera il modulo 4-2-3-1 ma oltre a Valenti (appendicite) e Sohm (squalificato) all’ultimo momento deve rinunciare anche ad Ansaldi per un indisposizione nella notte. La grande novità è l’utilizzo di Charpentier dal primo minuto con Vazquez alle sue spalle e Benedyczak a sinistra; insomma, un Parma a trazione anteriore. Il Como di Longo risponde con l’annunciato 3-4-1-2: in attacco il francese Da Cunha agisce alle spalle della coppia Cerri-Cutrone.
LA LEGGE DELL’EX – Pronti via e il Parma è già sotto (5’): Ioannou serve l’ex Cerri sul filo del fuorigioco, gran sinistro da posizione defilata e palla nell’angolino opposto, proprio sotto il settore sopiti, ma l’attaccante parmigiano non esulta.
Il primo tempo dei gialloblù è indecifrabile, a Charpentier non arrivano rifornimenti, Benek e Zanimacchia non sfondano mai, Vazquez si accende e si spegne, in aria non arrivano cross; e i tiri in porta sono un’utopia”.
Il Como, invece, pur agendo di rimessa e lasciando il possesso palla al Parma, arriva altre due volte vicino al gol, sempre con Vignali: prima con un tiro cross che si stampa sul palo (Buffon incerto), poi con una gran botta dal limite che Buffon respinge con un tuffo sulla sua destra. Malgrado la trazione anteriore il Parma crea una sola occasione, al 21’ con un tiro da 30 metri di Vazquez che termina mezzo metro sopra la traversa. Il nulla o quasi.
IL COLPO DEL KO – Il Parma parte bene ma è solo un fuoco di paglia perché dopo un rasoterra di Bernabè (primo tiro in porta della gara) e un sinistro di Man (centrale), il Como raddoppia all’8’, dopo un ingenuo fallo di mano di Osorio al limite dell’area. Batte Arrigoni, la barriera gialloblù si apre, il pallone passa tra Inglese e Vazquez e sorprende Buffon: palla nell’angolino per il 2-0 che chiude la partita anche perché poco dopo (16’) viene espulso Circati per fallo da ultimo uomo ai danni di Cutrone.
Il resto della gara è una lenta agonia fino al triplice fischio finale, senza grandi sussulti da una parte e dall’altra.
COMO – PARMA 2-0
Reti: pt 5’ Cerri; st 8’ Arrigoni
COMO (3-4-1-2): Gomis; Odenthal, Binks, Scaglia; Vignali, Fabregas (38’ pt Arrigoni), Faragò, Ioannou (33’ st Parigini); Da Cunha (1’ st Da Riva); Cutrone (32’ st Mancuso), Cerri (17’ st Gabrielloni).
A disposizione: Bolchini, Ghidotti, Vigorito, Cagnano, Canestrelli, Pierozzi, Chaija, Iovine, Blanco. All. Longo
PARMA (4-2-3-1): Buffon; Delprato (32’ st Coulibaly), Circati, Osorio, Zagaritis; Estevez, Bernabè (19’ st Cobbaut); Zanimacchia (14’ st Bonny), Vazquez, Benedyczak (1’ st Man); Charpentier (1’ st Inglese).
A disposizione: Chichizola, Corvi, Balogh, Ansaldi, Hainaut, Camara, Juric. All. Pecchia
ARBITRO: Meraviglia di Pistoia
NOTE: spettatori 5mila circa (500 da Parma). Espulso Circati al 16’ st per fallo da ultimo uomo. Ammoniti Odenthal, Zagaritis, Faragò per gioco falloso. Calci d’angolo 11-4 per il Parma. Minuti recupero: pt 2’, st 5’.