Meno 5 nel prossimo campionato di A per il Parma e due anni di squalifica e 20mila euro di multa a Calaiò. Pochi minuti dopo le ore 12 è arrivata l’attesa sentenza (ufficiale) di primo grado sul caso Sms (Whatsapp) e Sportparma la riporta in anteprima. Pene durissime per Calaiò e il Parma, ma la serie A è salva (anche se non è facile salvarsi partendo da -5). Ora l’immediato ricorso in Appello, il cui iter dovrebbe prolungarsi fino alla prima settimana di agosto. Smentite tutte le indiscrezioni e l’ottimismo che circolavano fino a poche ore fa. Il giudice, praticamente, non ha accolto le memorie difensive dei legali del giocatore e del club, riconoscendo il reato di tentato illecito e la conseguente responsabilità oggettiva del Parma. Quindi, sono state accolte parzialmente le richieste della procura che per Calaiò aveva chiesto 4 anni di squalifica e -6 al Parma da scontare nel prossimo campionato di serie A.
Leggendo le motivazioni della sentenza, è di particolare interesse il capitolo in cui il tribunale federale, presieduto dal giudice Antonio Scino, parla del giocatore dello Spezia De Col e del cellullare (smarrito) da Ceravolo: «… si è in presenza, nella specie, di un tentativo di illecito decisamente respinto dai destinatari dei messaggi e la cui conoscenza da parte della Società Parma Calcio non è stata in alcun modo nemmeno ipotizzata; l’odierna decisione, pertanto, viene assunta allo stato degli atti, in quanto non sentiti i dirigenti della Società e non approfondita l’indagine con riferimento al suo tesserato Ceravolo Fabio (autore dei messaggi indirizzati al calciatore spezzino Alberto Masi) il quale, se pure pronto a mettere a disposizione della Procura Federale il proprio telefono cellulare, non ha potuto dare corso a tale disponibilità per lo smarrimento del terminale, come da denuncia presentata all’autorità giudiziaria nel medesimo giorno dell’audizione. Rileva, dunque, che il tentativo di illecito è stato respinto dai destinatari e che, per quanto è dato sapere, salvo ulteriori elementi che dovessero emergere da eventuali successive indagini, la Società (Parma ndr.) ha conseguito sul campo la posizione finale in classifica che le ha consentito la promozione diretta in Serie A».
Ora si attendono una valanga di reazioni, oltre all’ennesima colata di fango. Assurdità o meno, per la giustizia sportiva di primo grado Calaiò e il Parma sono colpevoli.
Parma Calcio
Sentenza durissima: 2 anni a Calaiò, -5 al Parma
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