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Rivoluzione Parma: la conferenza integrale del vice presidente Ferrari

Rivoluzione Parma: la conferenza integrale del vice presidente Ferrari

La conferenza stampa integrale del presidente del Parma Marco Ferrari il giorno dopo l’azzeramento dello staff tecnico, comprese le dolorose dimissioni del presidente Nevio Scala. Un discorso durato un’ora, tra premesse, domande e risposte, in un clima triste ma propositivo, tra spiegazioni più o meno condivisibili e progetti ambiziosi.

SCELTA DOLOROSA: “È la giornata più complicata e dolorosa del nuovo Parma. Quando questo progetto è partito, la proprietà – composta dai sette soci e dall’azionariato popolare -, ha sempre agito attraverso il principio di delega, ritenendo che non fosse il proprio mestiere immischiarsi nel dettaglio delle questioni tecniche. Questo ha sempre fatto e cercherà di rimettersi nelle condizioni di poterlo fare. Poi però vanno valutati i modi in cui questa delega viene esercitata. La proprietà ha il diritto ed il dovere nei confronti dei soci e dei tifosi, perché il calcio non esiste senza i tifosi, ed era necessaria una valutazione del progetto tecnico. La valutazione è stata assolutamente positiva lo scorso anno, e chi ha preso in mano dal punto di vista tecnico la società ha fatto una cosa importante partendo da zero con un campionato senza sconfitte. Si è lavorato in modo eccellente e si sono meritati una conferma. Dopo cinque mesi della nuova stagione la valutazione da parte della proprietà di questo percorso non è stata positiva, non tanto per una partita o per un risultato. La lettera di Apolloni, Scala e gli altri? Credo che dobbiamo solo ringraziare tutti, a partire da Nevio che abbiamo tolto dalla sua campagna un anno e mezzo fa. Hanno dato tutti il massimo, questo non significa non fare degli errori, ma hanno fatto il possibile. In alcuni casi sono anche amico personale, ma non deve influenzare le decisioni. È normale che ci sia amarezza, ma tutti noi dobbiamo essere riconoscenti a queste persone per quello che hanno fatto. Non so se questo progetto sarebbe partito senza queste persone. “.

LE AMBIZIONI: “Questa proprietà non ha mai imposto a nessuno di andare in serie B. Non sentiamo l’obbligo e non lo imponiamo oggi o domani. Sentiamo però l’obbligo di fare il meglio. In questi cinque mesi non abbiamo visto, ed è stato per noi preoccupante, la possibilità di migliorare i propri limiti. È naturale averli, qualunque squadra di calcio ha limiti di assemblaggio, di allenatore, non si può non averne. Noi come proprietà ne abbiamo tantissimi. L’importante è accettarli, capirli, lavoraci sopra e fare un percorso di miglioramento dove tu hai la sensazione di fare un passo in avanti ogni volta verso un obbiettivo che non è tanto vincere, ma dimostrare di avere la possibilità di farlo. Questo non l’abbiamo visto, ed è stata una valutazione unanime, ci siamo ritrovati tutti i soci di Nuovo Inizio ed il consiglio di PPC ed abbiamo deciso che auspicabilmente cambiare a livello di dirigenza tecnica ci può consentire di migliorare”.

I FATTI: “In questi mesi c’è stato spiegato che il lavoro impostato a livello tecnico non era il lavoro di una persona, ma di tutto lo staff, ed è per questo che la decisione ha coinvolto tutto lo staff, per coerenza. Ci è sembrato molto coerente che la decisione non coinvolgesse solo l’allenatore, ma tutto lo staff. È una decisione dolorosa, perchè riguarda persone con cui hai una stima personale ma anche rapporti di amicizia, è stata presa ieri ed è stata comunicata prima di tutto al presidente Nevio Scala, che non ha condiviso questa decisione com’è probabilmente presumibile, e con un’enorme coerenza ha dato le dimissioni dalla carica di Presidente. Questi sono i fatti. Il dovere di una proprietà e degli azionisti è fondamentale. La proprietà decide una strategia, decide gli obbiettivi, mette a disposizione le risorse per raggiungerli e sceglie le persone. La proprietà deve lasciare sempre piena delega, cosa nel calcio non succede spesso, e poi valuta le responsabilità di un’eventuale situazione. Il Parma è sostenuto da una proprietà che mette a disposizione tutte le risorse necessarie per questo campionato e per il futuro.”.

GRAZIE A TUTTI: “Un ringraziamento di cuore a Scala, Minotti, Galassi e a Apolloni. Al di là delle amarezze sono persone che si sono messe a disposizione del Parma, in alcuni casi non avevano nessun bisogno di farlo e sono stati fondamentali con la loro passione, con la loro onestà e il loro impegno nel primo passo del Parma verso la ripartenza. Hanno fatto un qualcosa di straordinario che gli va riconosciuto, nessun tifoso del Parma potrà mai smettere di ringraziarli abbastanza. In alcuni casi la vita ti porta a dover assumere delle decisioni, ma il rispetto delle persone trascende. Penso a Gigi, il Parma non ha mai avuto un allenatore con un senso di appartenenza così forte”.

INERZIA NEGATIVA: “Nel momento in cui, giusto o sbagliato che sia, tutti la proprietà si era convinta che la stagione avesse preso un’inerzia negativa, credo che rimanere in disparte non sarebbe stato corretto verso noi stessi e verso i tifosi che hanno sottoscritto più di 9mila abbonamenti, che seguono la squadra tutte le domeniche. Il calcio è uno sport, dove vincere non è mai scontato, non lo pretendiamo da nessuno, nemmeno in futuro. Ma provare a vincere è un dovere per chi ha deciso di imbarcarsi in questa avventura. Quindi abbiamo deciso di intervenire per quanto possa essere più complicato e sicuramente doloroso, perchè ti porta a prendere delle decisioni dove non hai una condivisione. Però abbiamo ritenuto che fosse la cosa più giusta da fare oggi, per un interesse che trascende tutti noi, che è l’interesse del Parma il quale deve essere sempre e comunque davanti a tutto”.

MORRONE IN PANCHINA: “La squadra è stata affidata a Stefano Morrone, in una giornata molto triste ha rappresentato l’unico sprazzo di luce vedere con che entusiasmo e grinta ha raccolto quest’incarico, e la determinazione per svolgerlo nel migliore dei modi. Si è messo a studiare l’Ancona, perchè il nostro futuro è sabato. Ci aspettiamo tanto dai giocatori, che sono quelli che vanno in campo e ci aspettiamo di più di quello che abbiamo visto in questi mesi”.

CALCIO BIOLOGICO: “Il termine biologico è una semplificazione giornalistica. Si intende come calcio pulito, come un calcio che dal punto di vista economico è gestito in un certo modo, con una trasparenza di bilanci, di comportamenti corretti in campo e fuori. Se si intende l’etica questo progetto è ancora in piedi. Per quanto riguarda un calcio slegato dai risultati è ovvio che la volontà di questa proprietà, in passato ed anche in futuro, è di cercare di valutare le cose al di là di una partita andata bene o male. Il calcio è complicato e basta un palo a cambiare una gara, ma non può prescindere dai risultati nel senso di percorsi tecnici. La valutazione è stata fatta su cinque mesi di lavoro e non su una partita. Abbiamo sempre detto che il calcio in serie B o in C non è sostenibile a livello eonomico. Il calcio in B o in C comporta investimenti, e la C è il peggior campionato italiano possibile. Ovviamente per quanto noi riteniamo un nostro dovere provare a fare quanto possibile per i massimi obbiettivi, abbiamo anche messo in conto di non farcela e di fare un altro anno di Lega Pro”.

NUOVO ALLENATORE E DS: “Di nomi ne sono usciti e ne usciranno ancora, ma non credo che prenderemo una decisione a brevissimo, perchè cercheremo di non sbagliare. I tempi del calcio non sono dei tempi normali, ma ci prenderemo tutto il tempo necessario. La scelta verrà fatta in base alle persone che daranno le maggiori garanzie di interpretare i ruoli necessari. I sentimenti ed il senso di appartenenza non è che se ne vanno perchè c’è stato un giudizio da un punto di vista tecnico, sono cose che meritano rispetto a prescindere, ma non sono l’unico metro di valutazione. Il nuovo Ds? Stiamo valutando, scelglieremo nei prossimi giorni. La scelta dall’allenatore potrebbe dipendere anche da questo”.

I GIOCATORI: ” A questo punto i calciatori non hanno più alibi è una delle frasi fatte di questo sport. Non mi piace parlare di alibi. Penso che sia una sconfitta per tutti, e nessuno di loro possa essere contento di come sono andate le cose. Sappiamo che ci sono dei momenti in cui sul campo va dimostrato quanto si tiene a questa maglia. Che questa squadra presenti dei limiti oggi è abbastanza evidente, anche se è sempre molto facile dire che è evidente dopo. Allo stesso tempo non ci sono delle squadre perfette, credo che tutte le squadre abbiano dei limiti, anche le grandi squadre”.

IL MERCATO: “Qualcosa si dovrà fare, a partire dalle necessità che manifesterà un allenatore. Noi vorremmo fare delle scelte che ci consentano di tornare a fare quello che è il ruolo più appropriato per una proprietà, ovvero gli azionisti che danno le linee guida, e delegare l’esecuzione a chi farà le scelte di volta in volta. Voglio essere sincero: non essendo una cosa programmata sarebbe non vero dopo qualche ora dire che siamo un percorso assolutamente preciso e chiaro nei suoi vari passaggi. Nel calcio la risposta più sincera a volte è ‘dipende’. Non è scontato nulla. Cercheremo di fare ricorso ad una cosa molto banale, che è il buon senso. Cercheremo di far sì che questa squadra possa fare meglio, faccia tornare entusiasmo e possa raggiungere dei risultati”.

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