Le parole a caldo dei protagonisti di Venezia-Parma (clicca qui per le pagelle) dalla sala stampa dello stadio “Penzo”.
Davanti ai microfoni i due mister Fabio Pecchia, per i gialloblù, ed Eusebio Di Francesco, per gli arancioneroverdi; per il Parma, anche l’attaccante Matteo Cancellieri a rispondere alle domande dei giornalisti.
Ecco le dichiarazioni trascritte da SportParma.com.
PECCHIA «La vittoria è quello che mancava: l’abbiamo cercata fortemente e ci era sfuggita di mano. Cosa mi fa felice? Il ritorno di Benek (Benedyczak, ndr) dopo tanto tempo: giocare dal 1’ dopo un infortunio. Deve essere una soddisfazione anche per il ragazzo, perché ha affrontato una partita non semplice anche dal punto di vista psicologico, con una certa solidità.
L’avevo pensata in maniera diversa: siamo andati sotto. Adesso sto recuperando diversi giocatori, la squadra è in continua evoluzione, nonostante mantenga fede ai propri principi. Il rientro di Benek mette qualcosa in piazza nella rosa; il miglioramento continuo di Charpentier mi dà tante alternative.
I cambi? Venivamo dalla terza partita: quella di Torino con la Juve ci aveva tolto tante energie e l’avevamo pagata contro il Genoa. Poi, nel mentre, qualche infortunio in mezzo al campo. Avevo bisogno di nuove energie, ma la sensazione era che Benek e Cancellieri avessero qualcosa in più. In panchina avevo alternative che, anche con un minutaggio ridotto, qualcosa podevano dare.
La reazione? La cosa più bella è stata quella, non era semplice. Prendere un gol in un bell’ambiente, contro una squadra che era in salute: mi fa piacere quello che ci portiamo a casa e mi piacerebbe che tutto l’ambiente sentisse lo stesso entusiasmo.
Vittoria “sporca”? Noi dobbiamo tenere la nostra linea, che è quella di una squadra che vuole giocare ed è propositiva. A parte Genoa, venivamo da partite giocate molto bene. Oggi la partita poteva avere un esito diverso e siamo stati premiati: ecco perché chiedo alla squadra di continuare a lavorare anche quando affronteremo momenti in cui non arriveranno i risultati.
Chiedo all’ambiente di creare entusiasmo, perché questa squadra ha bisogno di quello per esprimersi e per giocare a calcio. Non ho raccontato barzellette, ma ho continuato a confrontarmi allo stesso modo senza cambiare nulla e continuando ad aver fiducia nei ragazzi».
CANCELLIERI «Vittoria che ci serviva, perché avevamo raccolto meno di quello che potevamo. Penso che la squadra è sempre stata sul pezzo in allenamento, sempre con la testa alta: il gruppo è giovane, ma forte. Siamo consapevoli delle nostre potenzialità. Dobbiamo scendere in campo per vincere, ma poi ci sono anche gli avversari. Continuiamo su questa strada.
Leoni? Penso che abbia fatto una grande partita, la prima. Lo vediamo sempre in allenamento, sappiamo il valore che ha nonostante sia giovanissimo: oggi ha dimostrato che può fare bene anche dall’inizio.
Nel bene e nel male dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, ognuno per se stesso e per i compagni. Abbiamo fatto una settimana sul pezzo, sempre vivi, il morale non è mai basso.
Venire da una vittoria ti porta a fare gli allenamenti con spirito di gioia e con più energia: è molto utile per tutti quanti».
DI FRANCESCO «I demeriti sono nostri: creare così tanto, dominare la partita, prendere tre mezzi tiri in porta da 25-30 e prendere due gol… la colpa è solo nostra. Abbiamo concesso più angoli al Parma nella fase iniziale, poi sono sempre ripartiti. Mi dispiace che nel finale non siamo stati bravi a creare superiorità sugli esterni perché era difficile entrare centralmente. Quando abbiamo preso il 2° gol avevamo ancora 25’ per poterla riprendere: e lì sta l’esperienza dei giocatori per gestire al meglio le situazioni. Il Parma ne ha approfittato, è stato più furbo di noi.
Abbiamo messo dentro un attacco che aveva la possibilità per fare male all’avversario: a volte si mettono tanti attaccanti, ma si tira meno in porta… Peccato, ci manca continuità all’interno della gara nel riconoscere i momenti. Oggi l’abbiamo pagata profumatamente, forse anche troppo.
La ripartenza non fermata? Ci sono delle situazioni in cui non fai gol e altre in cui devi fare fallo tattico: chiamala malizia. In questo siamo mancati. Poi c’è entro un minestrone di cose. Quello che mi rammarica che anche nel finale di primo tempo, in cui li abbiamo messi nella loro area, è mancata qualità. C’erano i presupposti per pensare che avevamo la partita in mano».