Le parole a caldo dopo Spal-Parma dalla sala stampa del “Mazza” di Ferrara dove c’erano per SportParma gli inviati Leonardo Gabelli e Lorenzo Fava
A parlare in casa crociata, oltre al mister Fabio Pecchia, il difensore Elias Cobbaut. Per gli estensi microfono affidato al lungo sfogo del presidente Joe Tacopina nell’accesa conferenza con giornalisti.
PECCHIA «Prima parte molto impegnativa, noi buon approccio ma poco concreti. In quei momenti aperti abbiamo rischiato, poi nel secondo tempo più tranquillo. Oltre al rigore altre situazioni importanti. Per me non sono cambi, l’ho già detto e ribadito. Tutti devono essere sul pezzo perché sono tutti titolari. Ora la squadra è più dentro la gara, senza farsi condizionare dalle situazioni intorno. Nel secondo tempo meglio, perché ritmi più bassi; noi più sereni e al momento opportuno siamo passati. Unici club che ora possono respirare sono Frosinone e Genoa. Noi abbiamo l’obiettivo di giocarci la terza vittoria di fila contro una squadra super in salute che segna moltissimo (il Venezia, ndr).
Vedo una squadra che sta meglio dentro alla partita, migliorano condizioni dei giocatori. Peccato per l’infortunio di Cristian (Ansaldi, ndr), ma d’ora in poi tutti dentro perché ne abbiamo bisogno. Ansaldi col senno del poi non lo rischiererei.
Cos’è cambiato dopo Como? Tante situazioni, noi siamo figli del nostro percorso dopo tante altalene, ma Como è stata una bella sveglia per tutti: una prestazione senza energie, senza anima, che ci ha spinti a fare meglio.
Camara e Zanimacchia cambiano la partita? Stanno bene ma io ho visto bene anche Mihaila, ma anche lo stesso Bonny per i pochi minuti che ha avuto. Chiaramente dobbiamo già pensare alla prossima, poi alzeremo la testa dopo il 19 maggio».
COBBAUT «Mi dispiace per la Spal, devono salvarsi ma è difficile. Comunque sì grande prestazione difensiva. Il settimo risultato utile consecutivo è un lavoro lungo, non dipende solo dagli ultimi due mesi. Le più importanti sono le ultime partite e ormai siamo una squadra solita e dobbiamo proseguire su questa strada.
Obiettivo quarto posto? Dobbiamo lavorare nonostante ci siano tante squadre che vogliono arrivare. Soprattutto Sudtirol, ma il nostro obiettivo rimane vincerle tutte. I playoff sono difficili, in pratica un campionato ulteriore. Aspettiamo ad essere lì per trarre giudizi, quando poi comincerà un altro campionato e si resetteranno i valori».
TACOPINA «Chiaramente siamo molto contrariati sull’esito del risultato odierno e della stagione. È un gruppo di giocatori che non ha cuore né animo: non ho mai visto un gruppo di giocatori così privo di anima. Lo ha già dimostrato durante tutto il campionato, e questo mi amareggia ancora di più.
Le persone vanno a lavorare tutti i giorni e rischiano la vita. I calciatori sono privilegiati, ricevono tanti soldi e dovrebbero esserne grati. Non vorremmo avere la loro fortuna ed è un’opportunità assolutamente sprecata che non si meritano assolutamente perché non hanno assolutamente mostrato di meritare la fortuna che hanno (tranne sconsolato lo Rossi e i nostri giovani). Hanno palesato una “lack of leadership” e scarsa voglia di rendere giustizia per la fortuna che hanno.
E qui, alla SPAL, hanno delle grandi strutture, centro di allenamento, una bella cittadina vivendo a livelli da serie A. Non manca loro niente. Quando ero a Venezia spesso al campo sportivo, erano costretti a fare la doccia fredda. Ma non hanno capito la fortuna che hanno avuto a trovarsi in questa situazione, in questa città, da serie A. 2
25 milioni di soldi contanti in due anni. Abbiamo assunto allenatori quest’anno perché ci teniamo, avremmo potuto prendere anche Pep Guardiola ma non sarebbe cambiato nulla.
Ovviamente errori da parte mia, che ho scelto, del ds Fabio Lupo, per la costruzione della squadra. Ma tutti fanno errori e dobbiamo guardare avanti senza fermarci agli errori commessi. Pongo nuovamente l’accento però sulla mancanza di anima e cuore e volontà della squadra, che non ha mai dato il 100%. Quando mancano questi elementi il risultato non può che essere la sconfitta. Il carattere batte il talento ogni giorno della settimana. Perché i giocatori comprendano la gravità della situazione i giocatori si alleneranno qui tutti i giorni fino al 30 giugno. Non so per quale obiettivo ma lo faranno. Chiaro che non abbiamo messo 25 milioni per andarcene via, tuttavia gli eventi irrispettosi odierni mi costringono a fare valutazioni del caso; ho sempre guardato in avanti ma ho percepito anche scarsa partecipazione e coinvolgimento. Non mi spaventa la Serie C, l’ho già vinta e le mie ambizioni nei riguardi di questa squadra non cambiano.
Decideremo nei prossimi giorni come comportarci in futuro. Nessuno ha speso quanto noi in questo progetto nella storia di questa società, per cui da ciò trarremo le nostre conclusioni. Vedremo, ci serve tempo per valutare. Non ero neppure tenuto a presentarmi in conferenza ma è stata una mia decisione spontanea.
Il dito medio alla curva? No comment».